Di Daniela Merchiorre
Scuola Viva è un programma quadriennale finanziato con il Fondo Sociale Europeo. Un’azione significativa adottata dalla Regione Campania, in sinergia con le altre Istituzioni nazionali e locali, per attivare strumenti adeguati ai fabbisogni formativi e contrastare il fenomeno della dispersione scolastica. Una programmazione iniziata nel 2016 che si concluderà nel corso del 2020. Con Scuola Viva, sono stati attivati processi educativi non intesi come il prodotto di un’istituzione scolastica, ma come il risultato di una interazione tra più attori, uniti per incidere positivamente sulle politiche di contrasto alla dispersione scolastica e per favorire la scoperta di nuove competenze e capacità dei giovani campani. Partecipano al Programma 453 istituti campani, di cui 27 in provincia di Avellino, 26 in provincia di Benevento, 62 in provincia di Caserta, 243 in provincia di Napoli e 95 in provincia di Salerno.
Sono 400 mila gli studenti coinvolti in circa 5.500 moduli, oltre 290 mila le ore di attività e 1.650 i partner: una rete che coinvolge 170 comuni del territorio regionale campano.
I ragazzi sono stati impegnati in laboratori e attività extracurriculari, seguiti da docenti e tutor esterni capaci di trasmettere nuove competenze e passioni anche a chi vive e abita quartieri a rischio della Campania. Una programmazione che da triennale è diventata quadriennale, garantendo una continuità che ha fatto sì che la scuola potesse diventare presidio di legalità e fulcro di una “comunità educante” aperta anche di pomeriggio e nei weekend. Nei primi tre anni di Scuola Viva, gli studenti campani si sono cimentati con moduli di sport, teatro, musica, robotica e tanto altro. Si è assistito alla costruzione di grandi e piccole comunità che hanno visto il coinvolgimento degli enti no profit, enti privati e enti pubblici, favorendo, così, la creazione di meccanismi di scambio. Una vera e propria rete finalizzata a generare una condizione di ben-essere non solo degli alunni destinatari degli interventi, ma anche delle famiglie, degli insegnanti, e delle associazioni del territorio.
Grazie alle reti territoriali create con i laboratori Scuola Viva e all’impegno delle comunità raccolte attorno agli istituti e ai ragazzi, sono numerosissimi i picchi di eccellenza raggiunti; le esperienze significative e, non ultimi, i risultati materiali ed immateriali ottenuti.
Biblioteche scolastiche, piccoli teatri, orti urbani, ci sono luoghi situati in quartieri particolarmente difficili che sono stati rimessi in piedi da giovani falegnami e botanici in erba, tesori conservati con cura perché costruiti con le loro mani. Succede così, che in un istituto campano la falegnameria diventa anche veicolo d’integrazione e condivisione dell’esperienza del lavoro manuale, di progettazione e promozione di un prodotto tra studenti di scuole secondarie e giovani richiedenti asilo degli SPRAR.
Con Scuola Viva, emergono “inaspettate” eccellenze sportive, tecnologiche, musicali, linguistiche, logico-matematiche. La partecipazione a campionati e festival nazionali ed internazionali di robotica, arti marziali, boxe, scienze, lingua inglese, scacchi. Competizioni, esperienze e occasioni che altrimenti non sarebbero esistite.