di Gaetano Di Palo
Il tradizionalmente ostentato scarso interesse dei giovanissimi nei confronti delle questioni politiche appare oggi aggravato dalla rappresentazione pressoché ossessiva, pervasiva – e sovente negativa – dell’uomo politico, che risulta agli occhi di molti adolescenti di questa generazione quale personaggio vanaglorioso, mediaticamente sovraesposto e attento ai sui personalissimi interessi.
Le sporadiche “Tribune politiche” degli anni ’70 e ’80 che in TV delineavano agli occhi dei ragazzi dell’epoca un’immagine noiosa e grigia dell’uomo e della vita politica (quasi imponendo di cambiare canale alla ricerca di qualcosa più entertaining), sono adesso sostituite da un incessante, invadente – e peraltro talora grottesco – carousel di interviste, apparizioni, talk-show, tavole rotonde, salotti d’opinione e sedicenti approfondimenti, per non parlare di battibecchi a suon di tweet, duelli all’ultimo post e la spasmodica caccia a follower e like…; e nel frattempo l’indifferenza, o peggio ancora, la disaffezione ed il distacco, di tanti giovanissimi nei confronti della politica sono perfino cresciuti.
La verità è che a causa dell’abuso cui la parola stessa è stata sottoposta, oramai nel comune sentire “la politica” è divenuta una mera espressione semi-gergale, usata quasi sempre per incolpare genericamente qualcosa (o qualcuno) dell’incapacità amministrativa, della stagnazione economico-produttiva, dell’incertezza degli scenari futuri, dei bisogni inascoltati ed addirittura di ogni manifestazione di fallimento sociale.
Orbene al di là dell’inappropriata semantica, e della pericolosa – ma sfortunatamente sempre più diffusa – banalizzazione dei temi, ciò che rattrista maggiormente è quanto questo fenomeno di spersonalizzazione dell’impegno politico, paradossale in un’epoca di protagonismi televisivi e digitali, possa seriamente scoraggiare il potenziale commitment del più giovane cittadino verso la partecipazione attiva alla vita politica, minando così la valenza di una effettiva rappresentatività democratica, e quanto possa sgretolare la credibilità dell’intera classe amministrativa, ancor peggio oscurando il costante e duro lavoro di moltissimi amministratori pubblici locali, tra cui anche tanti giovani, che sono invece impegnati quotidianamente in prima linea per garantire adeguati servizi ai propri concittadini e per mantenere vivo e sano il tessuto sociale delle loro comunità locali.
ANCI Campania, è da tempo impegnata nell’incoraggiare l’attenzione politica e l’impegno civico dei giovanissimi, promuovendone la crescita intellettuale e morale nei confronti dei temi sociali e dei bisogni collettivi, attraverso azioni sistematiche e capillari di disseminazione presso le scuole, rivelando – giova sottolinearlo non in via apologetica, bensì come doverosa contro-narrazione – l’immagine di una buona e sana politica e rivalutando il ruolo degli amministratori pubblici locali.
È il caso del progetto “Giovani Menti Mèntori” (2016), un’iniziativa finanziata nell’ambito del Programma “Giovani per il Sociale” dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri tesa a favorire iniziative per la promozione ed il sostegno di azioni volte al rafforzamento della coesione sociale ed economica dei territori delle Regioni Obiettivo Convergenza, al potenziamento degli interventi diretti ai giovani e finalizzate all’inclusione sociale ed alla crescita personale, laddove 64 giovani amministratori locali under 35 campani hanno realizzato 260 Palestre di Democrazia negli istituti scolastici superiori raggiungendo oltre 7.000 studenti. Ed adesso, in partnership con la Fondazione Valenzi ONLUS, ANCI rinnova il proprio engagement con il progetto “CIVES” (2019-2021) un’azione d’accompagnamento sul tema “Cittadinanza, Partecipazione e Legalità” finanziata dalla Regione Campania nell’ambito di “Scuola Viva” Programma regionale teso a sostenere attività di sistema, di orientamento e di animazione territoriale nell’ottica di perseguire la diffusione, la valorizzazione ed il sostegno dei risultati del declinazione incentrata sui temi della cittadinanza attiva e della legalità della promozione, cura e tutela dei beni artistici e storici, del contrasto alla dispersione scolastica.
Il progetto CIVES consiste in un’ampia opera di sensibilizzazione dei giovanissimi (i.e. studenti che frequentino gli istituti medi superiori) verso la partecipazione attiva e pro-attiva alla vita sociale e politica della loro comunità, mediante la comprensione dei modelli istituzionali e costituzionali previsti dal nostro ordinamento, la conoscenza dei meccanismi della democrazia partecipativa e della cittadinanza attiva e delle dinamiche relazionali fondamentali per lo sviluppo civico e civile di una collettività e del suo tessuto sociale, concepita per far maturare nelle nuove generazioni la cultura dell’attività pubblica e dell’impegno civico grazie proprio al contatto diretto coi giovani amministratori degli enti locali che divengono interlocutori dinamici dei loro coetanei e dei giovanissimi, e quindi vettori di una visione positiva attiva dell’impegno politico e sociale.
Il percorso progettuale biennale di CIVES prevede essenzialmente due fasi, la prima, il Training Camp in cui 120 giovani amministratori campani under 35, selezionati e suddivisi in quattro gruppi da 30 allievi, dopo il percorso formativo del Training Camp (collaudata formula residenziale di workshop-seminario immersivo-intensivo sperimentata da ANCI Campania sin dal 2012) agiranno come vector nella seconda fase mediante approccio, format e content omogenei per divulgare attraverso i Civic Training Days presso scuole superiori l’esempio di una sana partecipazione sociale e politica alla vita civile e sviluppare l’idea e di una politica informata, consapevole ed al servizio della collettività.
I temi affrontati durante il Training Camp sono molteplici e diversi, e tuttavia tutti riconducibili al difficile mestiere dell’amministratore locale (sviluppo e sostenibilità, europrogettazione, inclusione e solidarietà sociale, finanza innovativa, digitalizzazione e smart-city etc.) pertanto i moduli e le unità didattiche che ne costituiscono l’ossatura sono stati ordinati nelle seguenti quattro giornate tematiche
- “L’Europa dei Cittadini”,
- “Comunicazione politica e rivoluzione digitale”,
- “Ambiente, territorio ed energia”
- “Innovazione sociale e cultura democratica”
durante le quali si avvicenderanno lezioni, testimonianze, laboratori e case study grazie all’intervento e l’ausilio di accademici, politici e professionisti del settore pubblico e non solo.
Nei Civic Training Days ogni vector sarà poi impegnato nelle scuole del proprio territorio per informare/formare giovani di età compresa tra i 14 e i 18 anni, organizzando almeno 3 incontri, e impegnandosi a diffondere nelle giovani generazioni, seppure non ancora in età di voto, una visione positiva dell’impegno nell’amministrazione della cosa pubblica, il senso ed il bisogno di un sano rapporto tra cittadino ed istituzioni, spiegando i compiti, responsabilità e funzionamento del’ente comunale ed anche palesando modalità alternative di partecipazione attiva alla vita sociale quali l’associazionismo ed il volontariato.
A partire dal mese di settembre scorso sono iniziate le selezioni degli aspiranti vector ed in base ad un principio di bando aperto sessioni di selezione si susseguono (e sono tuttora in corso) in vista del reclutamento dei 120 giovani amministratori under 35. La prima classe è già pronta ai blocchi di partenza del 1° Training Camp 2020 al termine del quale i primi 30 vector inizieranno le attività di disseminazione e sensibilizzazione dei giovanissimi presso gli istituti superiori della regione Campania.