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La crescita del mercato del partenariato pubblico privato per le opere pubbliche dei comuni campani

di Giorgia Marinuzzi* e Walter Tortorella*

Su un totale di 25.828 bandi di gara per opere pubbliche (OO.PP.) dei comuni della Campania pubblicati nel periodo 2002-2018, 2.395 (il 9,3%) sono costituiti da bandi PPP (Tabella 1). Sul versante degli importi l’incidenza percentuale di PPP sulle OO.PP. raggiunge il 24,1%: poco meno di un quarto delle OO.PP. dei comuni della Campania prevede una forma di “alleanza” con il privato.

Tale percentuale è crescente nel tempo, a sottolineare il ricorso sempre maggiore da parte dei comuni della regione allo strumento del PPP (Tabella 2): facendo una media degli ultimi 3 anni si evidenzia infatti come oltre la metà del valore dei bandi delle OO.PP. sia affidato a procedure di PPP.

 

Anche i soggetti coinvolti nel tempo crescono esponenzialmente (Figura 1): prima del 2006 meno del 10% dei comuni campani aveva provato il PPP, mentre dal 2010 in poi si può affermare che in media circa un comune su 5 ha optato per tale strumento. Nel periodo 2002-2018 l’81% dei comuni della Campania ha sperimentato almeno per una volta un PPP. Ovviamente l’intensità del ricorso al PPP è molto eterogenea a livello territoriale: gli importi più elevati dei bandi PPP nell’intero periodo in esame si riscontrano per i comuni di Napoli (570 milioni di euro) e di Salerno (137 milioni).

Ma per cosa vengono impiegati i bandi PPP da parte dei comuni della Campania?

Le concessioni di servizi sono la procedura alla quale i comuni fanno maggiormente ricorso, rappresentando il 71% del totale dei bandi; più distanti le concessioni di lavori, che si attestano al 24%, e le altre gare di PPP (5%). Analizzando gli importi posti a base di gara, la situazione si capovolge: infatti si nota come le concessioni di lavori allochino circa due terzi delle risorse messe a gara (62%) e le concessioni di servizi il 36%.

Complessivamente, nel periodo 2002-2018, i settori maggiormente attrattivi per i PPP campani sono quelli riguardanti gli impianti sportivi (18%), l’edilizia sociale e pubblica (17%), l’arredo urbano e verde pubblico (15%) e l’energia e le telecomunicazioni (15%), che tutti insieme rappresentano il 65% dei bandi comunali pubblicati nella regione.

Sul fronte degli importi lo scenario cambia: la quota più ampia di risorse in PPP è associata al settore dell’energia e delle telecomunicazioni (36%), segue il settore delle strutture cimiteriali, con il 17% degli importi e il riassetto di comparti urbani (13%).

Il mercato del partenariato pubblico privato (PPP) si è dunque configurato e continua a configurarsi come un’opportunità importante per sostenere il fabbisogno di investimenti dei comuni.

Il PPP ha il vantaggio infatti di presentarsi come una possibilità di incontro tra interessi e risorse di soggetti pubblici e privati, che insieme amplificano le potenzialità di investimento, incentivano la qualità progettuale e facilitano l’individuazione delle opere prioritarie per cittadini e territori.

Il PPP, in conclusione, non è più interpretabile come una modalità residuale di aggiudicazione delle opere pubbliche in Campania, bensì trova uno spazio sempre più importante nelle scelte comunali, rappresentando nell’ultimo triennio, in media, più della metà del valore delle opere pubbliche messe a gara.

*Dipartimento Studi Economia Territoriale IFEL

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