EconomiaWelfareNel lockdown tutto fermo tranne la solidarietà

Nel lockdown tutto fermo tranne la solidarietà

di Eliana De Leo

Pasta, Pelati, Olio Extra Vergine, Olio per friggere, Sale, Zucchero, Farina, Latte a lunga conservazione, biscotti, Fagioli, Piselli, Lenticchie, Ceci, Mais, Tonno, Omogenizzati, Biscotti per neonati… Qualcuno ha aggiunto il lievito, qualcuno è riuscito perfino a metterci un pacco di merendine, perché così i bambini sono contenti. Ma è stato questo, mediamente, il contenuto delle spese solidali distribuite durante i giorni del Lock Down a coloro che ne avevano bisogno.

Cose semplici, per molti scontate, ma che nel periodo del #restateacasa, per tanti, non lo sono state più. Una crisi sociale, oltre che sanitaria che, come più volte descritto da tutti i sistemi di comunicazione nazionali e internazionali, ha rischiato (e rischia ancora oggi) di esplodere durante i mesi della pandemia ma che in molti casi è stata contenuta grazie alla forza, alla volontà ed al forte spirito di solidarietà che contraddistingue le persone e, forse in modo particolare, noi campani.

Una Casa Costruita con solida pietra – La Sanità, Napoli

La cooperativa La Locomotiva porta avanti da anni diversi servizi nelle varie municipalità della città di Napoli, ma durante l’emergenza Covid il suo focus principale è stato garantire l’accoglienza all’Istituto Sant’Antonio la Palma inerpicato tra la Sanità e Capodimonte, che ospita 100 persone senza fissa dimora. Durante il #restaacasa, per fortuna, c’è stato qualcuno che pensava anche a chi una casa dove restare non ce l’ha e che, invece, ha trovato nell’Istituto un rifugio, un tetto sotto il quale rifugiarsi: “una casa costruita con solida pietra”, come ricordano i volontari sulle pagine social della cooperativa. Uno sforzo particolare, infatti, è stato fatto per tutelare tutti, ospiti e operatori del centro. Una casa, senza rischi per i suoi abitanti. Si è attivata, infatti, un’incredibile rete di solidarietà che li ha sostenuti in termini di fornitura di dispositivi di protezione individuale, di volontariato in sede, ma anche, chiaramente, di vitto, quindi cibo, abiti e quanto potesse essere utile. Si è attivato un servizio di spese solidali per le famiglie del quartiere o per coloro che, nel corso degli anni, hanno seguito grazie alla Locomotiva processi di reinserimento sociale e lavorativo, persone fortissime e al contempo fragili, più esposte all’esclusione, l’isolamento, l’abbandono: alle difficoltà cui la pandemia ha sottoposto tutti.

Ma la rete di solidarietà non passa soltanto dai generi di prima necessità, dal cibo per il fisico, passa anche per il cibo della mente. D’altro genere, ma non meno importante.

Lib(e)ri Per Crescere, il punto lettura per adulti e, soprattutto, bambini dove normalmente avvenivano incontri con autori di libri per bambini, dove i bambini dei quartieri trovavano spazio per leggere e giocare insieme, si è trasformato in un “Cantastorie 3.0”; le operatrici del centro, infatti, hanno letto ogni giorno un albo illustrato tramite i canali social del centro, e poi, hanno raccontato tantissime “favole al telefono”. Un momento di sogno e di crescita all’antica, un gesto semplice che ha tenuto compagnia ai bimbi, sgravando un po’ i genitori, durante le giornate del lock down.

#NessunoRestaIndietro – Scampia, Napoli

Proprio a proposito di cibo per la mente, a Scampia, dove ha sede la casa editrice Marotta e Cafiero sorge lo “Spaccio di Libri” altrimenti noto come La Scugnizzeria, lo spazio libreria e laboratorio dedicato ai bambini del quartiere. E in uno spaccio di libri che si rispetti, anche durante l’emergenza Covid, non può mancare il libro sospeso e se la libreria deve restare chiusa, saranno i libri a raggiungere le famiglie del quartiere. È così, infatti, che grazie alle donazioni ricevute, nel corso dei giorni di chiusura, libri, fumetti e albi illustrati della Scugnizzeria, con l’aiuto dei volontari del Coordinamento Territoriale Scampia sono arrivati, gratuitamente, fuori la porta di casa degli scugnizzi di Scampia.

L’Area nord di Napoli ha attivato una rete sociale, creatasi attorno alla Scugnizzeria, al Coordinamento Territoriale, dell’Arci Scampia e ad altre realtà del territorio, che è riuscita a raccogliere migliaia di offerte in pochi giorni grazie alle quali ha garantito non soltanto le spese solidali ma pasti caldi portati alle famiglie più bisognose. Famiglie che cucinano per altre famiglie, di tutte le etnie. Nonne, mamme che si sono rimboccate le maniche ed hanno sfornato pasta al forno e fritto cotolette per 200 persone, come se si trattasse di una Domenica con un numero particolarmente ampio di nipoti e amici.

Con l’hastag #NessunoRestaIndietro e una chiamata a raccolta eloquente: “I nostri scugnizzi e le loro famiglie sono in difficoltà, contribuisci anche tu a mettere un piatto a tavola. Con una Spesa SOSpesa puoi battere il coronavirus con l’antidoto della solidarietà” si è attivato il servizio di spesa solidale che ha raggiunto centinaia di famiglie ed ha regalato anche un uovo di Pasqua, per strappare un sorriso, nei giorni di chiusura.

Nella tempesta nessuno si salva da solo – Castel Volturno, Caserta

Nel corso di tutta l’emergenza Corona Virus, i riflettori di tutta Italia, spesso, sono stati accesi sulla zona del litorale Domizio, su Castel Volturno, su Giugliano in Campania, guardate sempre come una potenziale bomba a rischio esplosione epidemiologica. Con le dovute cautele, invece, la provincia di Caserta è riuscita a contenere i contagi in modo esemplare, soprattutto considerati alcuni contesti e la densità abitativa di questi. Senza dubbio un risultato così è stato possibile anche grazie all’alacre e incessante lavoro delle realtà associative del territorio: i padri comboniani, l’ambulatorio di Emergency, il centro Fernandes, la Caritas che sono entrate in rete anche con le autorità locali e con la Croce Rossa per agire in modo coordinato e concreto. Hanno garantito che nessuno si sentisse discriminato o escluso per etnia o religione con la consegna dei generi di prima necessità. Non solo, quel che, forse, è più importante hanno avviato un’attività di comunicazione e sensibilizzazione che garantisse la consapevolezza di quanto stava accadendo a tutti. Lo slogan, stavolta era “Nella tempesta nessuno si salva da solo” e con l’intenzione ferma e decisa di salvare e tutelare più persone possibili la rete solidale ha distribuito brochure informative in quante più lingue possibili e realizzato qualcosa di semplice e immediato, nel linguaggio più utile possibile. Nell’ambulatorio di Emergency di Castel Volturno, infatti, è stato realizzato e poi diffuso in rete il video messaggio in pidgin english che ha fatto il giro della rete rimbalzando anche sulle cronache nazionali. Un sistema semplice ma efficacissimo perché tutti potessero essere informati di cosa stesse accadendo intorno a loro.

“Nessuno Resta indietro”, “una casa costruita con solida pietra”, “Nella tempesta nessuno si salva da solo” non sono soltanto citazioni, slogan, parole messe insieme da un effimero entusiasmo collettivo. Sono parole che rappresentano ed hanno rappresentato realtà, solidarietà, vicinanza (emotiva), sostegno. Scampia, la Sanità, il litorale Domizio, guardate dall’esterno come delle bombe ad orologeria, ancora una volta, hanno mostrato a tutti quanto si possa essere virtuosi, se si opera insieme.

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