di Giorgia Marinuzzi* e Walter Tortorella*
L’articolo intende perimetrare i progetti alimentati dal FESR per il ciclo di programmazione 2014-2020 rientranti nel tema “agenda digitale”.
L’obiettivo è infatti quello di individuare ed analizzare, attraverso statistiche descrittive, le risorse in campo, le tipologie di interventi e lo stato di avanzamento finanziario utilizzando come fonte informativa OpenCoesione, il portale unico nazionale per il monitoraggio della politica di coesione in Italia, con riferimento alla data del 31.12.2020.
Dall’analisi dei dati emerge come i progetti dedicati all’agenda digitale siano più di 24mila, il 23,1% su un totale di 105mila interventi FESR (Tabella 1). In termini di risorse si parla di oltre 2.6 miliardi di euro su circa 30 miliardi di costi rendicontabili all’UE: si tratta dunque della quarta priorità d’intervento in termini di importi (8,8% del totale) all’interno del FESR 14-20.
In termini di avanzamento rendicontabile (Figura 1), calcolato come rapporto tra pagamenti e costi rendicontabili, il tema dell’agenda digitale registra il secondo dato più elevato in media (51%), subito dopo la ricerca e l’innovazione (55%). Le altre tematiche hanno un avanzamento inferiore al 50%, con il minimo rilevato in corrispondenza dei servizi di cura per l’infanzia e gli anziani.
Nello specifico il 90% dei progetti ascrivibili al tema dell’agenda digitale appartiene al Programma Operativo Nazionale plurifondo “Per la scuola – competenze e ambienti per l’apprendimento”, inserendosi nell’obiettivo tematico relativo agli investimenti in istruzione, formazione e formazione professionale per le competenze e l’apprendimento permanente. Sul fronte delle risorse però non è l’ambito dell’istruzione quello che concentra la maggior parte degli importi dedicati all’agenda digitale (solo il 18% del totale), bensì quello orientato al miglioramento dell’accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, nonché all’impiego e alla qualità delle medesime, con 1.9 miliardi dei 2.6 complessivi.
Gli importi medi di tali progetti differiscono infatti ampiamente: le operazioni lato istruzione valgono in media poco meno di 24mila euro ciascuna, mentre quelle dedicate alle tecnologie dell’informazione hanno un importo medio di oltre 2 milioni di euro.
Da un punto di vista di localizzazione degli interventi si può affermare che si è davanti ad una diffusione territoriale lungo tutta la Penisola, un dato sicuramente influenzato dal fatto che la quasi totalità dei progetti è gestita da un Programma Operativo Nazionale.
Infine, un riferimento ai soggetti beneficiari degli interventi dedicati all’agenda digitale (Tabella 2): scuole, Università ed istituti di ricerca pubblici sono i primi per numero di interventi attuati (il 90% del totale), ma sul fronte delle risorse i principali beneficiari sono i Ministeri (il 32% dei costi è in capo a loro) e le regioni (21%).
*Dipartimento Studi Economia Territoriale IFEL