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Lo studio IFEL Campania-Nolan Norton Italia: Infrastrutture, organizzazione, servizi e utenti

di Ignazio De Iudicibus

La trasformazione digitale e culturale che il nostro Paese sta attraversando, accelerata fortemente dall’epidemia di Covid-19, ha evidenziato ulteriormente la necessità di dover intraprendere un profondo percorso di transizione verso il digitale.

Uno dei settori in cui l’innovazione digitale sta diventando sempre più prioritaria e imprescindibile è sicuramente il settore pubblico, il quale sta attraversando un processo di profonda digitalizzazione a livello di Amministrazione Centrale e Locale. In tale processo, il ruolo esercitato dai Comuni è di cruciale importanza considerando la funzione di prossimità che svolgono nei confronti dei cittadini, rappresentano il terminale della filiera istituzionale impegnata nell’erogazione dei servizi pubblici. Per tali ragioni, i Comuni non possono che essere gli attori protagonisti e giocare un ruolo fondamentale di questo processo evolutivo.

In tale contesto di rapida trasformazione, diventa dunque fondamentale per ciascuna Amministrazione analizzare il proprio livello di maturità digitale, in modo da acquisire la consapevolezza necessaria all’identificazione degli ambiti prioritari di investimento in tale campo. Nel corso dell’ultimo anno, a livello nazionale, sono state intraprese molteplici iniziative volte a determinare lo stato dell’arte delle Amministrazioni Locali in tema di digitalizzazione, con particolare focus sui servizi pubblici offerti e sul loro grado di fruibilità e accessibilità nei confronti del cittadino. La ricerca dell’Osservatorio Agenda Digitale della School of Management del Politecnico di Milano evidenzia dei dati che mostrano, in sintesi, un Paese a due velocità: da una parte i Comuni di medie e grandi dimensioni, capaci di intraprendere un processo di digitalizzazione dei servizi lineare ed efficace; dall’altra i Comuni di piccole dimensioni, per lo più situati al Sud e nelle isole, che presentano un basso grado di digitalizzazione e difficoltà nel muovere i primi passi verso un’amministrazione digitale.

Nell’ottica di supportare le Amministrazioni Comunali Campane in questo processo di trasformazione digitale, nasce il progetto di “digital assessment dei Comuni della Regione Campania” che vede in primo piano IFEL Campania, in partnership con la Regione e Anci Campania, affiancata da KPMG – Nolan Norton Italia, società di Management Consulting e IT Strategy del network internazionale KPMG. Quest’ultima ha contribuito alla realizzazione dell’iniziativa attraverso il proprio supporto specialistico e l’esperienza maturata presso Amministrazioni Pubbliche Centrali e Locali sul tema della Digital Transformation.

Il progetto “digital assessment dei Comuni della Regione Campania” mira a identificare l’attuale grado di digitalizzazione dei Comuni. Oltre a individuare gli ambiti di intervento, tale operazione è utile a mettere in atto possibili forme di aggregazione dei fabbisogni e disegnare scenari di evoluzione coerenti con le indicazioni europee (Digital Agenda for Europe) e nazionali (Linee Guida AgID e Piano triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione) in tema di digitalizzazione dei servizi.

L’iniziativa risponde integralmente a due piani di adeguamento a cui l’Italia si deve conformare per avviare un efficace processo di trasformazione digitale: il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) e il Piano triennale per l’informatica PA (2020-2022). Il primo fornisce indicazioni circa l’intervento necessario all’Italia ad avviare i processi di digitalizzazione. Riguarda più componenti: dalla connettività per i cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni, a una PA moderna che sappia affiancare i cittadini e il sistema produttivo. Il secondo entra maggiormente nel dettaglio esplicitando la strategia volta a favorire lo sviluppo di una società digitale e a diffondere le politiche di digitalizzazione e innovazione nella Pubblica Amministrazione. Il Piano racchiude in sé un’importante novità che riguarda i destinatari della strategia. In particolare, infatti, saranno le singole amministrazioni a espletare le azioni utili al raggiungimento degli obiettivi contenuti nel piano. Inoltre, le linee guida del Piano, prese come riferimento nell’elaborazione del questionario di valutazione di cui si parlerà in seguito, sono essenziali nella definizione delle azioni che le amministrazioni dovranno applicare.

Di seguito i principi su cui si fonda il Piano triennale:

  • digital & mobile first: per i servizi, che devono essere accessibili in via esclusiva con sistemi di identità digitale definiti dalla normativa assicurando almeno l’accesso tramite SPID;
  • cloud first (cloud come prima opzione): le pubbliche amministrazioni, in fase di definizione di un nuovo progetto e di sviluppo di nuovi servizi, adottano primariamente il paradigma cloud, tenendo conto della necessità di prevenire il rischio di lock-in;
  • servizi inclusivi e accessibili: che vengano incontro alle diverse esigenze delle persone e dei singoli territori e siano interoperabili by design in modo da poter funzionare in modalità integrata e senza interruzioni in tutto il mercato unico esponendo le opportune API;
  • sicurezza e privacy by design: i servizi digitali devono essere progettati ed erogati in modo sicuro e garantire la protezione dei dati personali;
  • user-centric, data driven e agile: le amministrazioni sviluppano i servizi digitali, prevedendo modalità agili di miglioramento continuo, partendo dall’esperienza dell’utente e basandosi sulla continua misurazione di prestazioni e utilizzo e rendono disponibili a livello transfrontaliero i servizi pubblici digitali rilevanti secondo il principio transfrontaliero by design;
  • once only: le pubbliche amministrazioni dovranno evitare di chiedere ai cittadini e alle imprese informazioni già fornite in altri procedimenti o “pratiche” digitali;
  • dati pubblici, bene comune: il patrimonio informativo della pubblica amministrazione è un bene fondamentale per lo sviluppo del Paese e deve essere valorizzato e reso disponibile ai cittadini e alle imprese, in forma aperta e interoperabile;
  • codice aperto: le pubbliche amministrazioni devono prediligere l’utilizzo di software con codice aperto e, nel caso di software sviluppato per loro conto, deve essere reso disponibile il codice sorgente.

Lo studio condotto da IFEL Campania, con il supporto di Nolan Norton Italia, ha visto la definizione di un modello di maturità digitale a 4 fattori, sul quale è stato improntato il framework di raccolta e analisi dati per la stima del grado di digitalizzazione della Campania. Il modello si basa sulla re-interpretazione olistica di due indicatori: il Digital Economy and Society Index (DESI) introdotto a livello europeo con l’obiettivo di monitorare e misurare i progressi degli Stati membri in termini di digitalizzazione e il Digital Maturity Index (DMI) che nasce dall’esigenza di fornire una vista più esaustiva ed efficace dei parametri e indicatori attualmente impiegati nel calcolo del DESI (Connettività, Capitale Umano, Uso di Internet, Integrazione delle tecnologie digitali, Servizi Pubblici Digitali). L’impiego di questi indici è utile a ottenere il supporto decisionale su cui basare una strategia di trasformazione digitale a livello locale.

Nello specifico, il modello è basato su 4 dimensioni:

  • Infrastruttura: indica le risorse tecnologiche e infrastrutturali, con riferimento alle principali direttive europee in termini di connettività e cloud strategy;
  • Organizzazione: misura in che modo l’organizzazione gestisce i processi sottesi all’erogazione dei servizi digitali, con particolare riferimento al Public Procurement e alle modalità di approvvigionamento dei servizi ICT;
  • Servizi: indica il livello di digitalizzazione dei servizi, con focus sui servizi erogati in modalità “interamente digitale” e misura i risultati conseguiti dal Comune circa il loro utilizzo;
  • Utenti: fa riferimento sia agli utenti interni, intesi come il personale interno del Comune, sia agli utenti esterni, intesi come cittadini ed imprese che utilizzano i servizi digitali.

L’approccio progettuale ha visto l’elaborazione di un questionario di valutazione, accessibile e compilabile online, da somministrare ai principali referenti dei Comuni individuati da IFEL Campania. Al fine di garantire una ampia adesione all’iniziativa e alla compilazione del questionario di valutazione, sono state realizzate sessioni di Focus-Group e Workshop interattivi, tenute in modalità “online”, nelle quali il gruppo di lavoro IFEL, Nolan Norton Italia ha introdotto ai referenti i principali obiettivi dell’iniziativa e raccolto spunti e considerazioni preliminari durante le sessioni di brainstorming.

Durante il periodo di rilevazione sono state raccolte le risposte di circa 50 Comuni, coprendo tutte le cinque province della Regione e dando una rappresentanza variegata della Pubblica Amministrazione Locale con comuni di media dimensioni (Afragola, Caserta), che rientrano nella categoria di “poli urbani” aggregatori di servizi digitali, così come di comuni di medio-piccole dimensioni, i quali necessitano di maggiore interventi ma che contribuiscono, attraverso il raggiungimento di una buona prontezza tecnologica, alla creazione di una Regione interoperabile ed innovativa.

I dati raccolti e declinati secondo il modello a 4 fattori hanno permesso di fornire un quadro dell’attuale grado di digitalizzazione della Campania, evidenziando, per ciascuno dei 4 fattori individuati uno score di digitalizzazione, classificato in: • Alto: indica un’alta conformità ai principali indicatori di digitalizzazione e alle direttive AgID, le azioni da dover intraprendere devono essere modulate così da mantenere tale indicatore a questo livello; • Medio: indica una conformità parziale agli indicatori di digitalizzazione e alle direttive AgID; sono dunque necessari interventi di media portata; • Basso: indica una mancanza di conformità con le linee guida AgID; risulta quindi doveroso un intervento immediato al fine di aumentare il grado di digitalizzazione complessivo e far fronte alle lacune digitali rilevate.

Nella seguente tabella, vengono riportate le evidenze del questionario, con indicazione del livello declinato sul modello a 4 fattori:

Il modello di rilevazione a 4 Fattori ha l’intento di essere utilizzato come strumento abilitante non solo a fornire un quadro di dettaglio dell’attuale grado di digitalizzazione ma soprattutto a monitorare la variazione, nel tempo, degli indicatori illustrati, qualificandosi come strumento di monitoraggio e di supporto al processo decisionale per affrontare le sfide poste dalla trasformazione digitale. Considerata la capacità evolutiva del contesto in cui ci troviamo ad operare, è opportuno sottolineare che potrà essere prevista una successiva estensione del modello al fine di renderlo versatile e pronto a recepire alle progressive esigenze di rilevazione della maturità digitale dei Comuni dettate dagli impatti progettuali del Pnrr.

Il gruppo di lavoro IFEL-Nolan Norton ha inoltre fornito, al fine di supportare i Comuni della Regione Campania nella redazione della propria agenda digitale, la Roadmap degli interventi indicati da AgID nel Piano Triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione.

*Nolan Norton Italia

 

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