di Carlo Marino*
In Italia, a dispetto di numerosissimi dibattiti teorici sul tema, di formazione a carattere economico se ne fa ben poca. La conoscenza in questi ambiti è, viceversa, una leva fondamentale, per i Comuni al fine di alzare la qualità della propria responsabilità sociale. Facendo formazione continua, l’ente locale crea infatti valore sociale per la comunità e valore economico per se stesso. IFEL Campania in questi dieci anni è stato un riferimento per i Comuni, un faro per gli amministratori locali aiutandoli ad accedere a competenze economiche e finanziarie in un contesto rigoroso e trasparente. Ha «sussurrato» agli enti locali, senza mai invadere il campo con ingombranti protagonismi. Negli anni IFEL Campania è diventata una tecno-struttura regionale indispensabile per assistere i Comuni in materia di finanza e tributi non solo per la raccolta sistematica, l’elaborazione e la diffusione dei dati relativi ai tributi, ma anche per l’originale produzione di analisi e proposte di innovazione normativa atte a soddisfare le istanze dei Comuni e dei cittadini.
Un costante lavoro di ricerca e aggiornamento, in contesti come quelli dell’economia campana che subiscono continui cambiamenti ed evoluzioni. La pandemia – come è noto – è stata uno spartiacque nella vita sociale, politica ed economica della Campania. L’emergenza sanitaria ha inciso sfavorevolmente sui Comuni e accresciuto notevolmente il fabbisogno di liquidità per le attività legate al coronavirus. Lo stesso ha riguardato il tessuto industriale della Campania.
Ma ora ci sono elementi a cui aggrapparsi per tentare un rilancio. Tra i filoni di investimento, indicati come prioritari dal Recovery Fund, il contributo alla transizione verde e digitale rappresenta uno degli ambiti più rilevanti per l’approvazione dei progetti sottoposti al vaglio della Commissione. E proprio il forte contenuto di innovazione in ottica di sostenibilità è l’elemento che accomuna le eccellenze regionali individuate in Campania e a cui i Comuni possono e devono fare sponda: ricerca, aerospazio, filiera agroalimentare, economia del mare, turismo. Ma nonostante i punti di eccellenza il rischio è quello di non cogliere le opportunità. Fino a pochi anni fa c’è stata una bassa capacità di utilizzo dei fondi europei. È suonato un campanello di allarme rispetto alla possibilità di utilizzare la mole di risorse messa a disposizione dal Recovery Fund, per le quali la velocità di progettazione e utilizzo dei fondi rappresenta un prerequisito indispensabile. Insieme IFEL Campania e Anci Campania possono fare molto per i Comuni e per i 550 Sindaci della regione. L’idea è quella di costituire, insieme ma ognuno per le proprie competenze, uno sportello di supporto alla progettazione e rendicontazione. Abbiamo davanti una sfida importante, gli amministratori locali del Sud devono riuscire a spendere presto e bene per ridurre il divario infrastrutturale con il Nord. Per i Comuni restano elementi indispensabili la semplificazione delle procedure e l’utilizzo di personale qualificato per lo sviluppo dei progetti, temi su cui Anci nazionale è in costante dialogo con il Governo. I prossimi mesi saranno duri e impegnativi. Ma oggi è giorno di festa e di festeggiamenti.
*Presidente Anci Campania