di Rita Titti Summa*
Prima di qualsiasi argomentazione in merito al titolo introduttivo, bisognerebbe innanzitutto interrogarsi sul concetto di Sostenibilità e su quello di Territorio.
Molto difficile l’orientamento per chi volesse cimentarsi nel percorso ma a far chiarezza, a parte lo studio dell’ampio contesto normativo internazionale e nazionale, contribuiscono gli esempi e le esperienze che via via si stanno susseguendo nel panorama di riferimento.
Sostenibile è ciò che è compatibile con il futuro delle persone e del pianeta. È sotto gli occhi di tutti, soprattutto in questi giorni di torrida estate, quanto sia urgente e indispensabile agire a tutti i livelli per limitare e contrastare gli effetti dei comportamenti dannosi che si ripercuotono sull’ambiente e sulla salute.
Il Territorio è, secondo la definizione Treccani: “una Regione o zona geografica, porzione di terra o di terreno d’una certa estensione compresa entro i confini d’uno stato o che costituisce comunque un’unità giurisdizionale, amministrativa, ecc.”. Opportuno notare che, tale definizione, prosegue specificando che: “il territorio di uno stato – quello in cui lo stato esercita la sua sovranità – comprende, oltre la terraferma delimitata dai confini, il sottosuolo, le acque interne, il mare territoriale e il fondo di esso, e lo spazio atmosferico sovrastante sia la terraferma sia le acque territoriali”.
Secondo un’accezione più allargata, come territorio vanno intese anche le differenti qualità di antropizzazione (gruppi umani, insediamenti urbani e/o abitativi in generale) dove lo stesso termine viene però inteso in un senso decisamente più ampio, utilizzato anche in relazione a discipline o ad ambiti non strettamente geografici, quali il controllo politico o sociale di un determinato spazio terrestre.
Ad oggi il termine territorio, oltre a connotare elementi giurisdizionali, è al centro di numerosi dibattiti e riconsiderazioni, in quanto considerato sempre più in relazione agli insediamenti umani e, di conseguenza, al multiforme concetto di territorializzazione. Questo termine indica, in breve, l’azione umana su un dato territorio; il processo di cambiamento del territorio avviene per la costante evoluzione e il continuo cambiamento del gruppo umano che, di volta in volta, si insedia sul territorio, e perpetra modifiche di differente livello. Tali modifiche costituiranno, poi, le caratteristiche effettive e peculiari del nuovo territorio.
In effetti, tutti gli elementi citati nella definizione di cui sopra (terra, acqua, sottosuolo, acque interne, mare, spazio atmosferico, …) sono esposti all’agire dell’umanità, ai processi di evoluzione e ai comportamenti delle persone, dovuti anche all’adeguatezza dei presidi normativi a loro tutela, alle strategie industriali, ai modelli culturali proposti e alle forme di governo.
Nel tentativo di connubio tra le parole sostenibilità e territorio emerge forte e chiaro come i comportamenti delle persone siano fondamentali per determinare il futuro e come sia forte la responsabilità di tutti coloro – enti, istituzioni, associazioni di categoria, imprese – nel sostenere e, prima ancora, nello stimolare processi di cambiamento culturale verso approcci eticamente più validi e verso modelli economici che tendano al benessere oltre che al solo profitto.
Il ruolo che deve essere svolto dai Comuni, sin da subito e nei prossimi anni, sarà fondamentale:
- è necessario rendere coerenti le politiche territoriali con il principio di sviluppo sostenibile, favorendo il percorso verso il raggiungimento dei 17 SDGs;
- bisogna misurare, tramite indicatori affidabili, l’effetto delle politiche di governo locale sugli ambiti considerati dal Bes e dall’Agenda 2030;
- occorre, in grande sintesi, contribuire al miglioramento della qualità della vita e del benessere sociale.
In questo quadro si distingue il progetto della Scuola Etica di Alta Formazione e Perfezionamento Leonardo, “Un sistema contro l’ESGwashing”. Si tratta di uno schema per la certificazione ESG riconosciuto da Accredia, per i Comuni, la Pubblica Amministrazione (da ora PA) e le aziende che vogliano tendere alla Sostenibilità.
L’intento di ricomprendere, in un unico sistema, un insieme di requisiti che riguardino l’ambiente, il sociale e la governance, è racchiuso nella norma SRG 88088:20 – Social Responsability and Governance – Requisiti per la Certificazione di sistemi di gestione per la sostenibilità.
Una norma completa e rispondente alle necessità del mondo di oggi, ma soprattutto di quello del futuro, per garantire alle prossime generazioni la possibilità di abitare in un pianeta sano a condizioni sostenibili.
Lo scopo è quello di rispondere ai bisogni valutando le prestazioni ESG del territorio attraverso le azioni e gli indirizzi della pubblica amministrazione locale. Un vero cambio di paradigma socio-politico che pone al centro del governo del territorio, la massima autorità locale con il coinvolgimento dell’intera comunità.
La sfida di misurarsi con i requisiti della norma SRG88088:20, conferisce autorità e prestigio alla PA, al territorio che rappresenta e a tutte le imprese, ai commercianti, alle associazioni e alla comunità in generale, con l’obiettivo di contribuire al raggiungimento dei 17 Sustainable Development Goals.
Ovviamente questo processo stimola possibilità di nuove professioni sul territorio per assicurare il soddisfacimento di obblighi legislativi, coinvolgere gli stakeholders, supportare le strategie imprenditoriali, gestire le dinamiche sociali e far partecipare la comunità e gli istituti di credito.
Professioni capaci di supportare l’unico cammino necessario (e non più rinviabile) per una gestione sostenibile del territorio. La PA locale, principale soggetto attuatore, non può delegare alla buona volontà di qualcuno.
La cultura della PA per il territorio. Questo percorso di adeguamento e di certificazione è anche una grande occasione di sviluppo culturale di una nuova dimensione sociale e ambientale. Tale azione riguarda il tessuto imprenditoriale, finanziario ma anche quello dell’istruzione e della formazione per uno sviluppo più equilibrato della cultura della vita, delle relazioni tra le persone e del rapporto con il pianeta. A partire dal territorio locale, che non ha perimetro ma che è una parte integrata di un contesto ambientale universale, dobbiamo necessariamente gestire e orientare questo nuovo percorso in direzione dei 17 SDGs ONU; in questo i requisiti della SRG88088 sono di fondamentale aiuto.
Anche la continuità della gestione politica è un fattore determinante e discriminante per la sicurezza dei cittadini, per la difesa del territorio, per la sicurezza sociale e quindi per un futuro veramente Sostenibile per le generazioni di oggi e per quelle future.
Le difficoltà che nascono dal contesto culturale possono essere vinte con un lavoro di sensibilizzazione su questi temi, ovvero se passerà il concetto che la “trasformazione ESG” è un passaggio centrale per mettere le basi per un futuro sostenibile da ogni punto di vista.
Senza questa volontà, purtroppo, non potranno esserci prospettive di sviluppo per l’umanità sul pianeta. Questo è il momento della sensibilizzazione, questo è il momento per assumersi responsabilità chiare ed efficaci per la transizione.
La SRG 88088 con il suo schema permette di dare certezza sul tipo di valutazione della PA in tema di Sostenibilità. Un Comune certificato e definito “sostenibile” è rappresentativo di un territorio sano, attento, interessante per il turismo, attrattivo per gli insediamenti produttivi, per i finanziamenti pubblici, per gli investimenti dei privati, per la vita nel suo complesso.
È una difesa contro l’ESGwashing, del resto, a partire dalle nuove direttive dell’EU; tutto va in questa direzione, verso la difesa della salute e della sicurezza, nell’assicurare responsabilità sociale e di governance, nel rendere vere le dichiarazioni in materia di Sostenibilità.
Senza scomodare troppo i modelli transteorici del cambiamento comportamentale, è più che maturo il tempo, a parer di chi scrive, di agire in vista di proposte concrete, a tutti i livelli, al fine di attuare strategie di evoluzione culturale verso modelli di vita più sani e più compatibili con il futuro delle nuove generazioni.
*Centro Studi ESG-SRG Scuola Etica Leonardo.