di Salvatore Parente
L’Università napoletana, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, l’Università degli Studi di Verona e CDP Venture Capital, dà il via ad una partnership nel settore della Robotica in grado di sostenere e alimentare la nascita di startup provenienti dalle Università e dai Centri di ricerca di eccellenza coinvolti
Individuare e premiare gli sforzi delle giovani menti italiane rafforzandone e valorizzandone i risultati della ricerca scientifica e tecnologica. Il tutto, attraverso la creazione di startup concepite nei laboratori, nelle Università e nei centri di eccellenza dove nascono e si sviluppano idee che poi rivoluzionano il futuro. È questo, in sintesi, l’obiettivo primario di RoboIT, ovvero il primo Polo nazionale per il Trasferimento Tecnologico della Robotica. Un polo innovativo che si sviluppa e affonda le sue stesse radici anche nella Università Federico II, da sempre, al vertice di questo specifico settore.
L’iniziativa RoboIT. RoboIT – idea di Cassa Depositi e Prestiti Venture Capital SGR che attraverso il Fondo di Technology Transfer, con una dotazione di 275 milioni di euro, investirà in tutta la filiera del Trasferimento Tecnologico attraverso la creazione di Poli distribuiti sul territorio nazionale -, è il primo di questi poli (da 40 milioni di euro) e nasce in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, l’Università degli Studi di Verona e l’Università Federico II di Napoli. Segno, che da queste parti, di eccellenza ce n’è, e pure in abbondanza. La partnership della Federico II con RoboIT, siglata e ufficializzata da alcuni mesi, infatti, testimonia una lunga storia di successi della scuola di Robotica napoletana che ha portato, nel corso degli anni, numerosi finanziamenti europei e riconoscimenti oltre a diversi titoli internazionali nei più disparati ambiti di applicazione. Il PRISMA Lab, specializzato in manipolazione robotica e robotica aerea, il PRISCA Lab per la robotica assistita – entrambi afferenti al Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione – il centro ICAROS per la robotica chirurgica, e la startup NEABOTICS, rappresentano, difatti, fiori all’occhiello della ricerca del Mezzogiorno e dell’intero Paese.
I partner coinvolti. Il polo, oltre, alla Federico II, si arricchisce del contributo di altri protagonisti di rilievo fra cui anche Pariter Partners, holding di investimento che guida il primo e unico syndicate network italiano specializzato sul deep-tech, che avrà il compito di erogare servizi specialisti ai ricercatori oltre che di co-investitore nell’iniziativa; Leonardo, multinazionale italiana dedicata al presidio delle tecnologie strategiche per la sicurezza del Paese, che contribuirà con il proprio know-how sia dal punto di vista tecnologico, anche attraverso i Leonardo Labs – le infrastrutture di ricerca centrale e cross settoriale – sia dal punto di vista di mercato, sia sul versante delle ricadute industriali; Eureka! Fund I – Technology Transfer, fondo di Venture Capital di EUREKA! Venture SGR, specializzato in Scienza ed Ingegneria dei Materiali Innovativi anche applicati alla robotica; e Cysero EuVECA, Fondo di Venture Capital di AVM Gestioni SGR SpA Gestore EUVECA specializzato in investimenti nella Robotica. Sono, invece, in fase di definizione anche altri accordi con Enti e aziende che andranno ad incrementare l’investimento di 40 milioni di euro già stanziato da parte di CDP Venture Capital e dagli altri Fondi di VC specializzati, con un effetto leva stimato complessivo di oltre 100 milioni di euro in 4 anni per la creazione e lo sviluppo di più di 50 nuove aziende. Che, va da sé, avranno la possibilità di assumere e creare un notevole mercato interno di risorse specializzate e qualificate.
Hub&Spoke. RoboIT, inoltre, opererà secondo un modello Hub&Spoke. I ricercatori potranno disporre di risorse economiche e competenze specialistiche per la realizzazione di un primo studio di fattibilità tecnico e di business all’interno delle singole Università e dei Centri di Ricerca aderenti (Spoke) e poi di servizi di accelerazione imprenditoriale per supportare la nascita di nuovi campioni nazionali della robotica, presso gli spazi dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova (Hub del Polo).
Un settore in espansione. Un settore in espansione e in cui vale la pena, con tutti i rischi del caso, investire. In Italia, infatti, il comparto industriale Robotica e Automazione è in grande sviluppo e rappresenta un’eccellenza nel mondo per i suoi centri di competenza, con oltre 104mila imprese (+10% negli ultimi 5 anni), 429mila addetti e un fatturato che nel 2020 è stato di circa 5 miliardi di euro. Sono già oggi oltre 615 startup e PMI innovative del settore e oltre 6mila i brevetti europei in robotica depositati negli ultimi 10 anni nel nostro Paese: un ecosistema in grande evoluzione all’interno di un mercato globale che nei prossimi 5 anni prevede una crescita del +245% in applicazioni di logistica e del +189% in ambito biomedicale. Insomma, una grande opportunità per il territorio, gli studenti napoletani e le eccelse menti che affollano le aule dell’Università partenopea. RoboIT è realtà.