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Fruizione universale e accessibilità: si chiama E.LIS.A. il progetto pilota della Regione Campania

di Manuela Capezio

di Manuela Capezio

I Musei non vivono per sé stessi ma per il pubblico che li frequenta. Ed è proprio il pubblico a dettarne le regole, con le proprie aspettative, le esigenze, il bagaglio di esperienze, le aspirazioni e le emozioni che porta con sé. Uno scrittore turco, Orhan Pamuk, ha detto: “I musei sono fatti non per essere visitati, ma per essere sentiti e vissuti”. Per rispondere a tale funzione, culturale e sociale, i musei, i complessi monumentali, i parchi archeologici devono essere innanzitutto aperti e accessibili a tutti. L’articolo 27 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani sostiene che “ciascuno ha il diritto di partecipare liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico e ai suoi benefici”. Il concetto viene rafforzato dalla Dichiarazione di Dresda che conferisce al teatro e alle arti tutte, un ruolo non solo culturale ma anche politico-sociale in quanto “espressione artistica in grado di stimolare la riflessione e promuovere l’uguaglianza e la democrazia”. Ancora oggi, ad oltre settanta anni dalla Dichiarazione del 1948, il tema della fruizione universale e dell’accessibilità è fortemente dibattuto e spesso disatteso nei siti e nei luoghi di arte e cultura. Inoltre, per lungo tempo, il tema della fruizione universale ha riguardato il superamento delle sole barriere architettoniche e non ha aperto lo sguardo verso tutti coloro che, per svariati motivi, necessitano non solo di percorsi alternativi, ma anche di strumenti dedicati, come chi ha un deficit uditivo o visivo.

Dal grafico si rileva come le azioni per il superamento totale o parziale delle barriere architettoniche (69+38) prevalga sulle altre attività sperimentate. A seguire, la strutturazione di iniziative e strumenti mirati al superamento delle barriere senso-percettive dedicate alla disabilità visiva (55, corrispondenti al 51% sul totale dei luoghi), delle barriere culturali (46, corrispondenti al 43% sul totale dei luoghi), e delle barriere cognitive (40, corrispondenti al 37% sul totale dei luoghi) superano le attività e gli strumenti introdotti per il superamento delle barriere senso-percettive dedicate alla disabilità uditiva (35, corrispondenti al 33% sul totale dei luoghi), e alla formazione-informazione specifica del personale interno (35, corrispondenti al 33% sul totale dei luoghi). I dati Eurostat dicono che, a fronte di una popolazione disabile in età compresa tra i 15 e i 64 anni di circa il 12,8% della popolazione in Europa, l’87% delle istituzioni culturali non adegua i propri materiali di comunicazione e le proprie strategie di fruibilità alle regole dell’accessibilità e l’82% delle persone con disabilità in Europa dichiara di aver avuto difficoltà di accesso a eventi, a mostre, a musei.

Solo negli ultimi tempi, il tema del superamento delle barriere cognitive e sensoriali è stato affrontato in modo più concreto con la pubblicazione delle Linee guida per i luoghi di interesse culturale. Tuttavia, in Italia, le scarse condizioni di accessibilità costituiscono un evidente ostacolo alla partecipazione culturale: solo il 9,3% delle persone con disabilità va al cinema, a teatro, ai concerti o nei musei (contro il 30,8% degli abili). Nel 2019 dichiaravano di essere accessibili per le persone con limitazioni gravi solo il 37,5% dei musei italiani, il 20,4% prevedeva supporti per i non vedenti; solo il 17,3% delle strutture culturali garantiva un biglietto gratuito o ridotto alle persone disabili. Nello stesso anno l’UE ha varato una “nuova agenda culturale” incentrata sul concetto di fruizione per tutti e proprio sull’apertura alla disabilità, perseguita attraverso un cambio di prospettiva che mette sullo stesso piano i diversamente abili e l’intera comunità. A supporto dei buoni propositi, sono indispensabili impegno costante e finanziamenti adeguati a far sì che l’inclusione culturale sia effettiva, coniugando politiche nazionali e iniziative locali e regionali. In questo solco, a partire dal 2021, in piena crisi emergenziale pandemica, è stato realizzato dalla Regione Campania – Assessorato alla Scuola, alle Politiche Sociali e alle Politiche Giovanili, con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ufficio per le Politiche in favore delle persone con disabilità, il progetto E.LIS.A. – Enjoy LIS Art che ha totalmente ripensato l’accessibilità e la fruizione di luoghi d’arte unici al mondo. Attraverso contenuti multimediali accessibili e universali, E.LIS.A. ha realizzato percorsi museali guidati in LIS o IS, sottotitolati in italiano e in inglese, fruibili mediante differenti tipologie di supporti digitali: totem, palmari, corner multimediali. I contenuti adatti a tutte le fasce di età, facili da apprendere, gestire e da utilizzare sia per bambini sia per adulti consentono oggi di visitare il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il Museo e Real Bosco di Capodimonte, il Parco Archeologico di Pompei e i suoi Siti minori (Villa Arianna, Villa San Marco, Villa Poppea, Villa Regina). E.LIS.A. è, in tal senso, un progetto di inclusione sociale che avvicina le persone affette da ipoacusia all’arte attraverso la Lingua dei Segni, è un progetto complesso e ambizioso che, coniugando cultura e inclusione, ha sviluppato percorsi di visita ai poli museali nel segno della progettazione e fruizione universale dei contenuti culturali a vantaggio delle persone sorde e di quelle affette da diversi gradi di ipoacusia.

Il progetto è stato reso possibile grazie ad una forte sinergia incentrata sulla cooperazione istituzionale che ha visto in campo l’apporto della Regione Campania, degli Ambiti territoriali di Baronissi, Atripalda, San Giorgio del Sannio e di Santa Maria Capua Vetere vettori di sperimentazione e innovazione sociale sociali, dell’ente del terzo settore per la protezione e assistenza alle persone sorde ENS-Campania , del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, del Museo e Real Bosco di Capodimonte, del Parco Archeologico di Pompei e i suoi Siti minori e di IFEL Campania per il project management e il supporto tecnico e amministrativo dell’iniziativa.

Con E.LIS.A. i luoghi d’arte hanno preso vita e sono stati raccontati dai sordi per i sordi, ha coinvolto esperti informatici, studiosi e storici dell’arte ampliando e modificando la percezione di ciascuno rispetto alla condizione di disabilità e alle risposte che è possibile offrire, anche attraverso gli strumenti delle tecnologie digitali, per assicurare contenuti di visita ad alto valore aggiunto per tutti. Adesso, tocca solo navigare tra i luoghi di una bellezza inestimabile e immortale.

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