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Il PN Ricerca, innovazione e competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027: obiettivo innovazione, digitalizzazione e competenze

di Rosario Salvatore

Scopo del PN è il rafforzamento della competitività e della vocazione internazionale del sistema produttivo del Mezzogiorno. Una sfida che si vince investendo in innovazione, transizione e rafforzamento del capitale umano delle imprese

Il Programma Nazionale Ricerca, innovazione e competitività – destinato alle sette regioni convergenza – si pone l’obiettivo di accelerare i processi di transizione nei principali driver del sistema produttivo. Gli investimenti saranno, inoltre, destinati a stimolare processi di convergenza socio-economica, alla luce – non solo degli effetti della pandemia – quanto delle possibili conseguenze del conflitto russo-ucraino, a cominciare dalla marcata spirale inflazionistica, che ha generato, tra l’altro, rialzi nei prezzi di materie prime e fonti energetiche, nonché dei tassi di interessi bancari. Nondimeno – in un quadro di mutamenti geo-economici – il PN si pone anche come strumento di rafforzamento della competitività e della vocazione internazionale delle imprese del Mezzogiorno, investendo, tra l’altro, in un ampio piano di rafforzamento del capitale umano interno e/o esterno alle imprese e nello sviluppo di un profilo di governance adeguato alle sfide dei territori.

Nonostante la ripartenza post-Covid (+5,9%) sostanzialmente in linea con i dati nazionali – il sistema produttivo meridionale risulta, infatti, ancora particolarmente fragile ed esposto a rischi. Come è stato scritto, “il Sud appare trovarsi nella classica situazione del c.d. “morbo di Baumol”, ossia un sistema economico che si espande prevalentemente in attività di servizio ad alta intensità di lavoro e/o bassa produttività”. Viceversa, oggi sono le trasformazioni innovative a rappresentare le leve per affrontare le sfide globali dei prossimi decenni (anzitutto la doppia transizione energetica e ambientale) ed è proprio su questi aspetti che il PN intende intervenire.

Esso, infatti, si compone di due assi prioritari distinti, di cui il primo destinato al rafforzamento e alla trasformazione dei sistemi produttivi delle imprese e il secondo alla transizione energetica e green. L’asse prioritario 1 si pone, quindi, nell’ottica di sostenere la competitività delle Regioni meno sviluppate, attraverso il potenziamento della capacità di ricerca e innovazione – anche favorendo lo scambio di conoscenze fra imprese, università e organismi di ricerca –, lo sviluppo e la valorizzazione delle competenze, la transizione verso sistemi produttivi digitali e sostenibili e l’incremento delle imprese che operano sulla frontiera competitiva, con l’obiettivo finale di contribuire all’inversione di rotta di quel processo che sta progressivamente acuendo le divergenza tra aree territoriali con livelli di sviluppo diversi.

L’Asse 1 presenta una dotazione complessiva di oltre 4,432mld/€ (di cui circa il 60% in quota europea e il resto a titolo di cofinanziamento nazionale), pari a poco meno dell’80% dell’intero PN, ed è suddiviso in 4 Obiettivi specifici e in una pluralità di azioni che saranno gestite – in maniera centralizzata – in parte dal MISE e in parte dal MUR, anche attraverso l’utilizzo e il rifinanziamento di strumenti già in uso (Fondo per la crescita sostenibile, Contratti di sviluppo con progetti RSI, voucher per internazionalizzazione e digitalizzazione, ecc.).

Nel dettaglio l’Asse sarà destinato a contribuire al raggiungimento degli obiettivi, come di seguito descritti.

Innovazione (Os 1.1). Il MISE intende promuovere azioni per sostenere la ricerca, lo sviluppo e l’introduzione di tecnologie avanzate, nonché la ricerca industriale collaborativa a favore delle PMI. Il MUR, dal canto suo, potrà intervenire con azioni volte al potenziamento delle infrastrutture di ricerca, al sostegno di filiere strategiche proprie delle Regioni meno sviluppate, nonché a iniziative per la realizzazione di progetti di ricerca applicata, trasferimento tecnologico, validazione e messa in rete di aggregazioni che sostengano la contaminazione tra sistema della ricerca e mondo dell’impresa. Inoltre, sono previste azioni per la creazione e il consolidamento di spin off della ricerca, per il potenziamento di incubatori d’impresa e per il sostegno alle attività di ricerca industriale collaborativa di sviluppo sperimentale a livello di filiera, promuovendo anche attività di cooperazione europea.

Digitalizzazione (Os 1.2). Il MISE promuoverà azioni volte a favorire soluzioni e servizi per l’adozione di tecnologie digitali da parte del sistema produttivo (acquisto di beni materiali e immateriali, tra cui componenti hardware e software, servizi specialistici avanzati e specifiche tecnologie digitali, come Blockchain, Internet of Things, Big Data, Cybersecurity), anche mediante strumenti di rapida esecuzione come i voucher (i.a. Competenze 4.0, Digital transformation). Il MUR, invece, promuoverà azione volte a sostenere la digitalizzazione del sistema della ricerca e la realizzazione di piattaforme informatiche di condivisione della conoscenza e delle idee innovative in collaborazione con università e centri di ricerca. Inoltre, si prevedono investimenti per il potenziamento della digitalizzazione della contabilità economico-finanziaria (sistema dei pagamenti telematici e strumenti gestionali e conoscitivi), nonché la modernizzazione digitale nella gestione delle politiche di investimento pubblico (realizzazione di un Sistema Informativo Nazionale per la gestione, il monitoraggio, il controllo e la rendicontazione delle iniziative attivate nell’ambito delle politiche di coesione).

Crescita sostenibile e competitività delle PMI (Os 1.3). Il MISE promuoverà interventi di sostegno agli investimenti produttivi, di ammodernamento dei processi industriali (orientati a sostenibilità e digitalizzazione), internazionalizzazione (sotto forma, tra l’altro, di voucher per attività promozionali all’estero, accesso a servizi digitali per l’export, partecipazione a fiere internazionali e missioni incoming di investitori esteri), accesso al credito (Fondo Centrale di Garanzia PMI), supporto alle start-up (mediante sovvenzioni e offerta di servizi qualificati); rafforzamento patrimoniale delle PMI (sia nei settori verticali del made in Italy – manifatturiero, turismo, food, moda, design – che nell’industria tech italiana – AI, cyber security, robotica e mobilità), sostegno al capitale circolante, nonché investimenti finalizzati al rientro in Italia di attività oggetto di delocalizzazione fuori dalla UE.

Competenze per la specializzazione intelligente (Os 1.4). MISE e MUR promuoveranno – anche mediante l’erogazione di voucher – azioni volte a favorire lo sviluppo di una forza lavoro qualificata – rafforzamento delle competenze specialistiche, organizzative, e manageriali nelle imprese, sviluppo delle competenze digitali, per la transizione industriale e l’imprenditorialità – e tale da contribuire alla duplice transizione verde e digitale all’interno delle imprese. Analogamente, le azioni promuoveranno la nascita di governance distribuita sul territorio in grado di anticipare il fabbisogno di ricerca e di competenze, nonché di accompagnare e favorire la transizione industriale, sostenere la propensione all’imprenditorialità, nonché l’upskilling e il reskilling del personale delle imprese. Gli interventi potranno essere attuati secondo due modalità: i) direttamente a favore di ricercatori con specializzazione industriale, che potranno essere utilizzati direttamente nelle imprese o nell’ambito di progetti di R&I promossi dal sistema della ricerca, ma che prevedano il coinvolgimento delle imprese; oppure, ii) promuovendo il rafforzamento delle competenze attive sul territorio delle Regioni Meno Sviluppate, al fine di accrescere la capacità di innovazione del sistema imprenditoriale.

Centralità dei temi e ammontare degli investimenti. Due elementi che rendono il PN un pezzo essenziale della futura programmazione 2021-2027 e impongono un coordinamento forte sia con il PNRR (in particolare la Missione 1), sia con i PR delle Regioni del Mezzogiorno che pure – considerate le norme in materia di concentrazione tematica – hanno l’obbligo di destinare risorse importanti a innovazione, competitività e transizione del sistema produttivo. Il rischio da scongiurare è l’ingorgo di risorse che produca una moltiplicazione di interventi, tra i quali i beneficiari rischierebbero di trovarsi vittime di un enorme effetto spiazzamento che lascerebbe non spese (o spese male) le risorse e, soprattutto, non raggiunti gli obiettivi. Viceversa, sono necessarie, oltre che urgenti, una vasta opera di coordinamento e una governance partecipata, tali da assicurare che ciascun pezzo della programmazione contribuisca a generare valore aggiunto e faccia da moltiplicatore dell’effetto ultimo degli investimenti, contribuendo a rendere il sistema produttivo del Mezzogiorno resiliente e competitivo con il resto dell’Italia e dell’Europa.

 

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