EconomiaAmbienteProgetto FIRM: la rete che salva il mare della...

Progetto FIRM: la rete che salva il mare della Campania

di Valeria Mucerino

Il progetto coinvolge CNR, Regione Campania, cooperative di pesca e i comuni marittimi del territorio, con l’obiettivo di allestire aree per la raccolta dei rifiuti e il riciclo nei porti

Il mare è una risorsa fondamentale per il nostro pianeta e, negli ultimi anni, è diventato sempre più urgente salvaguardarlo dalla crescente minaccia dell’inquinamento marino. La Regione Campania, con il Progetto FIRM, ha dato vita a “Una rete da pesca per la filiera dei rifiuti marini”, impegnandosi in una lotta attiva contro l’inquinamento delle coste e delle acque.

Secondo il rapporto “The Mediterranean: Mare Plasticum” dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), nel mondo ci sono attualmente oltre 50 milioni di tonnellate di rifiuti. Esaminando il Mar Mediterraneo in particolare, si stima la presenza di circa 1,2 milioni di tonnellate di rifiuti plastici, con un afflusso giornaliero di circa 700 tonnellate di plastica.

Da diversi anni, le strategie europee e nazionali sono fortemente concentrate su questa problematica, con l’obiettivo di ottenere risultati nel medio e lungo termine. Al momento, il tasso di riciclo dei rifiuti industriali si attesta intorno al 12%, con l’Italia tra i paesi più virtuosi. Tra le strategie europee in atto, troviamo il Green Deal, il Piano di Azione per l’Economia Circolare e la Strategia per la plastica nell’Economia Circolare, che puntano a promuovere la transizione ecologica e a sviluppare modelli economici sostenibili e circolari. L’Italia ha implementato le regolamentazioni europee adeguandole al contesto nazionale attraverso la pubblicazione della Strategia Nazionale per l’Economia Circolare, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e il Programma Nazionale per la Gestione dei Rifiuti, tutte misure che mirano a favorire la transizione ecologica e circolare. Inoltre, è stata recentemente approvata la Legge Salvamare, che ricalca i principi delle strategie europee e nazionali e permette ai pescatori di raccogliere i rifiuti marini plastici senza incorrere in sanzioni, promuovendo così modelli di sviluppo sostenibili nell’ambito dell’economia circolare.

Proteggere il nostro mare, salvaguardare la bellezza del paesaggio costiero minacciato dal problema dei rifiuti marini e creare una nuova rete che possa supportare il lavoro degli operatori del settore sono proprio gli elementi che hanno portato alla nascita del Progetto FIRM, “Fishing for the Marine Waste Network”.

Promotore e capofila è l’Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR – IRISS), in collaborazione con l’Istituto di Scienze dell’Alimentazione (ISA) di Avellino e l’Istituto per i Polimeri, Compositi e Biomateriali (IPCB) di Pozzuoli. Le Organizzazioni regionali dei pescatori, partner del progetto, includono: UNCI – Federazione Regionale della Campania; Federpesca – Federazione Nazionale delle Imprese di Pesca; Confcooperative – FedAgriPesca Campania; AGCI Campania; LEGACOOP Agroalimentare; Coldiretti – Impresa Pesca. Tra i partner anche le Associazioni: AICS Napoli, Assoutenti Campania e Hippocampus.  Il progetto è inoltre patrocinato da MareVivo onlus, uno dei principali promotori della Legge Salvamare, che da anni lotta per la tutela del mare e dell’ambiente, e per la valorizzazione delle aree marine protette.

L’organizzazione della raccolta dei rifiuti è stata curata dalle cooperative di pescatori partecipanti al progetto, che coinvolge oltre 250 imbarcazioni operative lungo la costa della Campania. A partire da novembre 2021, è stata avviata un’intensa attività di coinvolgimento delle amministrazioni comunali marittime, che ha suscitato un notevole interesse: 27 dei 50 comuni marittimi campani hanno accettato l’invito a partecipare.

Per incoraggiare la partecipazione delle amministrazioni comunali nelle fasi sperimentali e di ricerca del progetto, sono stati organizzati numerosi tavoli tecnici con la presenza di ricercatori del CNR, sindaci, assessori, organizzazioni e cooperative di pescatori locali, società di smaltimento dei rifiuti urbani e capitanerie di porto. Con il supporto dell’ufficio tecnico del D.G. Politiche Agricole della Regione Campania, è stato stipulato un accordo di collaborazione tra le amministrazioni comunali e le organizzazioni dei pescatori per identificare aree per la raccolta e la differenziazione dei rifiuti marini, sperimentare una gestione efficiente e sostenibile del ciclo dei rifiuti marini e co-progettare strategie per l’attivazione di un processo virtuoso di recupero e riciclo. Finora, 18 accordi di collaborazione sono stati firmati con i comuni di Amalfi, Castellabate, Cetara, Ischia, Montecorice, Massalubrense, Meta di Sorrento, Napoli, Palinuro, Pollica/Acciaroli, Portici, Positano, Procida, Sangiovanni a Piro (Scario), Salerno, Sorrento e Vico Equense.

L’approvazione recente della Legge Salvamare (Legge 17 maggio 2022, n°60) rappresenta, inoltre, un’opportunità significativa per migliorare l’efficacia del Progetto FIRM. La D.G. Politiche Agricole, Ufficio Centrale Pesca e Acquacultura della Regione Campania, ha deciso di sostenere le amministrazioni comunali coinvolte, stanziando ulteriori risorse alla Misura 1.43 del PO FEAMP (2014-2020). Questo sostegno mira a incentivare investimenti per l’adeguamento e/o la creazione di specifiche aree di raccolta, ubicate vicino agli ormeggi, destinate alla consegna dei rifiuti accidentalmente pescati.

Attraverso iniziative come queste, si spera di ridurre l’inquinamento marino, migliorare la qualità dell’ecosistema marino e promuovere lo sviluppo sostenibile delle comunità costiere.

Tra gli obiettivi chiave del progetto si evidenziano: 1) ridurre l’impatto dell’inquinamento marino sulle coste e nelle acque della Regione Campania, attraverso una strategia integrata di raccolta, smaltimento e riciclo dei rifiuti; 2) promuovere la sensibilizzazione e l’educazione ambientale tra la popolazione locale e i turisti, attraverso campagne informative e attività di volontariato; 3) sostenere lo sviluppo sostenibile delle comunità costiere, incentivando l’economia circolare e la creazione di nuovi posti di lavoro nel settore della gestione dei rifiuti marini; 4) Monitorare l’efficacia delle azioni intraprese e condividere le migliori pratiche con altre regioni e istituzioni internazionali, per ampliare l’impatto del progetto.

Dal giugno al settembre 2022, le sei associazioni dei pescatori partner del progetto FIRM (UNCI Campania, Federpesca, Confcooperative – FedAgriPesca Campania, AGCI Campania, LEGACOOP Agroalimentare, Coldiretti – Impresa Pesca) hanno raccolto circa 19mila kg di rifiuti nel mare della Campania, tra cui 6mila kg di materiali plastici.

Grazie all’impegno dei pescatori, i rifiuti sono stati prelevati dal mare e depositati in contenitori specifici, messi a disposizione nelle aree portuali dai 22 comuni che hanno aderito al progetto. Gran parte di questi rifiuti sono stati analizzati e selezionati dai ricercatori del CNR, destinati a un processo di recupero e riciclo virtuoso, trasformando ciò che viene considerato “scarto” in nuovi prodotti.

Questo rappresenta un importante risultato per il progetto, che mira a sviluppare un nuovo modello nel tempo e a offrire un esempio di buone pratiche ad altre realtà italiane e del Mediterraneo. L’obiettivo è condividere un approccio tecnico, organizzativo e amministrativo che ha ottenuto ottimi risultati nella sperimentazione promossa dalla Regione Campania, per la protezione del mare e la sostenibilità della pesca artigianale attraverso la raccolta e la gestione dei rifiuti marini.

Un’iniziativa cruciale e ambiziosa per contrastare l’inquinamento marino e proteggere l’ecosistema marino della Campania che sta dimostrando che con l’impegno e lo sforzo tra tutte le parti è possibile creare una rete virtuosa che unisce sostenibilità ambientale ed economica, valorizzando al contempo le comunità costiere e promuovendo un approccio ecologico alla gestione dei rifiuti marini.

Il mare è una fonte vitale di biodiversità, di risorse alimentari e di regolazione del clima globale. Ogni passo avanti nella lotta contro l’inquinamento marino, come quello compiuto dal Progetto FIRM, contribuisce a preservare questo patrimonio naturale per le future generazioni e a garantire la salute e la prosperità delle comunità costiere.

Inoltre, il Progetto FIRM funge da modello di collaborazione e innovazione per altre iniziative regionali, nazionali e internazionali che mirano a combattere l’inquinamento marino e promuovere la sostenibilità ambientale. Per assicurare un futuro sano e sostenibile per il nostro pianeta, è fondamentale che continuiamo a sostenere e diffondere questi interventi, affrontando insieme la sfida globale di proteggere e preservare i nostri preziosi ecosistemi marini.

Ultime Notizie

Sbloccati i fondi FSC

di Alessandro Crocetta Il presidente De Luca: “Si conclude una vicenda politicamente complessa, che consente l’avvio di importanti iniziative per...

Servire al Futuro. La formazione nella pubblica amministrazione ai tempi dell’AI

di Susanna Sancassani e Walter Tortorella La crescente diffusione della formazione online e blended, così come i recenti sviluppi nell’ambito...

Cybersecurity e Pubblica Amministrazione: come la Direttiva Europea NIS-2 Cambia le Regole del Gioco

di Stanislao Montagna La pubblica amministrazione (PA) è ormai un bersaglio privilegiato delle minacce informatiche. Dati sensibili, servizi essenziali e...
spot_imgspot_img

“I profili STEM protagonisti della trasformazione digitale in atto nella PA”

di Gaetano Di Palo “Contrariamente al passato, queste figure oggi hanno un posto di rilievo nel reclutamento e negli organici...

“Con le STEM formiamo i giuristi del futuro”

di Redazione A colloquio con il professor Filiberto Brozzetti, coordinatore di un percorso universitario in “Macchine intelligenti e diritto”, presso...

Potrebbero interessarti
Raccomandati