di Nicola Pezzullo
Il presidente di ANCI Decaro: “Spostate risorse che erano state assegnate alle uniche amministrazioni pubbliche che stanno già spendendo”
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza continua a generare discussioni tra il Governo centrale ed i Comuni.
È notizia di queste settimane che il Governo ha deciso di smistare 13 dei 40 miliardi destinati agli Enti Locali al fondo RePowerEu, al fine di finanziare le grandi aziende di Stato (Enel, Eni, Terna e Snam), le quali devono affrontare la nuova sfida del mercato energetico e le difficoltà legate al particolare momento storico provocate dalla guerra in Ucraina e dall’embargo al petrolio e al gas russo, ma non solo.
Infatti, l’idea del Governo è di gran lunga più ambiziosa: usare il fondo RePowerEu per far diventare l’Italia il nuovo approdo di tutto il gas mediorientale, potenziando le reti elettriche e del gas.
Al di là del merito dell’iniziativa governativa, ci si chiede perché tutto questo debba essere a spese dei Comuni italiani, i quali avevano già avviato progetti, e che senza i fondi del PNRR non potranno essere realizzati.
Ma vi è di più ed il presidente dell’ANCI Antonio Decaro ha dichiarato: «Abbiamo appreso che, nell’ambito della rimodulazione dei finanziamenti, si propone di spostare sul programma RePowerEu 13 miliardi di euro di fondi PNRR che erano stati assegnati ai Comuni, con l’impegno che altre fonti di finanziamento andranno trovate per le tre linee di intervento per le piccole e medie opere, per la rigenerazione urbana e per i Piani Urbani Integrati delle grandi città. È una notizia che ci colpisce molto – ha aggiunto Decaro – perché vengono spostate le risorse che erano state assegnate alle uniche amministrazioni pubbliche che stanno già spendendo con efficienza e rapidità, mentre per esempio ci sono soggetti attuatori che non hanno ancora elaborato i progetti. Se nell’ambito della verifica con Bruxelles – prosegue Decaro – emergerà che alcuni fra i progetti finanziati ai Comuni non risulteranno compatibili con le indicazioni della Commissione Europea, allora sarà giusto sostituire i fondi del PNRR con risorse nazionali, come in cabina di regia ci è stato assicurato che verrà fatto. Tenendo sempre conto che questi progetti sono stati validati e ammessi al finanziamento dai ministeri, non ce li siamo inventati noi. Chiediamo al governo garanzie immediate sul finanziamento di queste opere che in molti casi, come per quelle finanziate dal Ministero dell’Interno, sono già state realizzate – ha concluso il presidente dell’ANCI».
La richiesta dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani è chiara: da un lato evitare che il lavoro fatto venga compromesso, dall’altro che i fondi promessi e già stanziati non vengano sottratti ai Comuni.
Il ministro per gli Affari europei, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, in un incontro con i rappresentanti degli Enti Locali, ha rassicurato che i fondi sottratti dal PNRR saranno coperti con altre forme di finanziamento ma al momento notizie certe non sono arrivate.
Ad oggi, la trattativa tra il Governo e i Comuni non è ancora definita ma ci si augura che si trovi una soluzione che lasci tutte le parti soddisfatte, mai come in questo momento i nostri Comuni hanno il diritto ad avere tutte le risorse possibili per modernizzare la macchina burocratica e per evitare che a pagare il prezzo dei disservizi siano gli incolpevoli cittadini.