di Rosario Salvatore
Le incertezze che caratterizzano l’attuale fase di transizione tra un prima – la pandemia, la guerra – e un dopo dell’economia e della geopolitica europea e mondiale impongono un’accelerazione nella ridefinizione delle strategie di medio-lungo periodo, necessarie per assicurare al sistema-Europa di non perdere terreno nei confronti dei competitors globali. La corsa mondiale alle tecnologie pulite, digitali e a forte caratterizzazione innovativa rappresenta uno degli aspetti di maggiore competitività globale, inducendo le principali economie all’adozione di massicci piani di investimento.
La continuità di una crescita territorialmente coesa, sostenibile e di lungo periodo appare sempre più direttamente proporzionale alla capacità di dare slancio alla doppia transizione verde e digitale.
A questo fine, la Commissione europea ha lanciato la «Strategic Technologies for Europe Platform» (STEP), lo strumento attraverso cui intende assicurare maggiore resilienza e migliori capacità di competere a livello globale, con l’obiettivo di preservare il vantaggio nelle tecnologie critiche ed emergenti e nella produzione, sostenendo sia il settore manifatturiero che le catene di valore, nei domini delle tecnologie deep tech e digitali, delle tecnologie pulite e delle biotecnologie. La STEP, tuttavia, non essendo dotata di risorse proprie, sarà attuata attraverso la funzionalizzazione e il contributo dei Fondi diretti Europei (in particolare HORIZON EUROPE) e dei programmi a gestione concorrente, sia nazionali che regionali.
La proposta di modifica del PR Campania Fesr 2021-27 risponde a queste esigenze e – attraverso il contributo in termini di investimenti ai settori e alle relative tecnologie individuate – mira a rilanciare il tessuto produttivo locale, stimolando investimenti in settori strategici e di prospettiva. La modifica, infatti, sarà naturalmente coniugata e declinata sulla scorta di quelle che risultano essere le principali vocazioni del territorio campano e del suo tessuto produttivo, allo scopo di assicurare l’attivazione e la mobilitazione delle migliori risorse presenti, nonché la massimizzazione degli obiettivi.
La riprogrammazione – presentata sia agli stakeholder del Partenariato socio-economico, sia alle controparti nazionali ed europee -, in linea con le modifiche introdotte dal Regolamento UE 2024/795, prevede l’introduzione di una nuova Priorità, “1bis. Tecnologie digitali, pulite e biotecnologie: contributo alla Piattaforma Step”, al fine di dare attuazione all’Obiettivo specifico 1.6 “Sostenere gli investimenti che contribuiscono agli obiettivi STEP di cui all’articolo 2 del regolamento (UE) 2024/795”. La nuova priorità 1bis. “STEP” sarà finanziata per un ammontare complessivo di 581.141.969,00 €, avvalendosi della possibilità di cofinanziamento al 100% in quota europea, vale a dire senza bisogno di cofinanziamento nazionale.
Al fine di consentire tale dotazione è stata disposta la rimodulazione finanziaria dell’Asse 1 (Ricerca innovazione, digitalizzazione e competitività), per un importo di 381.141.969,00 €, dell’Asse 3 (Infrastrutture per la mobilità) per un importo di 90.973.844,00 € e dell’Asse 4 (Sviluppo, inclusione e formazione) per un importo di 109.026.156,00 €. Tuttavia, le rimodulazioni prodotte sugli Assi 3 e 4 saranno di molto inferiori, dal momento che è stato previsto un loro reintegro attraverso le risorse rinvenienti dalla quota di cofinanziamento nazionale non utilizzata per la nuova priorità STEP. In sostanza, mentre STEP sarà cofinanziato al 100% in quota UE, le Priorità 3 e 4 lo saranno al 50% e i rimanenti Assi al 70%.
Pertanto, ad esito delle rimodulazioni, l’assetto finanziario del PR Campania Fesr sarà il seguente.
Come detto, la scelta di investire una quota consistente del PR Fesr Campania sulla nuova Priorità “STEP” trae motivazione da una consapevole analisi del tessuto produttivo campano, anche alla luce degli investimenti in settori innovativi già realizzati nel corso degli ultimi anni a valere su risorse Fesr, di quelli in corso di realizzazione e di quelli che hanno bisogno di risorse ulteriori.
Le risorse STEP potranno, ad esempio, offrire ulteriore slancio a quegli investimenti che, fin dal 2016 la Regione Campania ha intrapreso nel settore oncologico, dando vita all’Ecosistema delle Scienze della vita in Campania, costituito da Università, Centri e istituti di ricerca, acceleratori e infrastrutture, distretti tecnologici, IRCCS e ospedali, consorzi e aggregazioni, investitori privati. Una strategia unica in Italia che ha permesso un intervento di filiera, articolato su tre linee di indirizzo che ha prodotto il finanziamento di 44 progetti sul contrasto alle patologie oncologiche. I risultati raggiunti, la loro capacità di attrarre l’interesse della comunità scientifica di riferimento, assicurano un contributo fondamentale alla creazione di una rete regionale di eccellenza in Campania da sostenere anche e soprattutto alla luce delle priorità e delle nuove traiettorie individuate dalla STEP.
Sempre nell’ambito medico, la Campania rappresenta una eccellenza nel settore dell’industria farmaceutica a livello mondiale, come dimostra la presenza sul territorio di aziende di tutte le dimensioni, con partner commerciali a livello globale: Svizzera, UE, Stati Uniti, Sud Corea, Cina, Arabia Saudita. Offrire al sistema industriale campano del settore la possibilità di avvalersi delle risorse delle STEP, a patto di dimostrarsi all’altezza di confrontarsi con gli obiettivi della stessa, rappresenta una opportunità sfidante che, se vinta, caratterizzerà ancora di più il territorio come punto di riferimento europeo e non solo.
Un terzo blocco di settori nel quale il tessuto produttivo campano si è sempre dimostrato all’avanguardia nell’innovazione e nella sperimentazione è quello dell’aerospazio e dell’automotive nei quali sono attualmente in corso alcune sperimentazioni, che potrebbero, a loro volta, beneficiare delle iniziative “STEP” per attuare le fasi successive, fino alla immissione sul mercato. L’intervento Borgo 4.0, una piattaforma di conoscenze e competenze realizzata con il coinvolgimento di un partenariato pubblico-privato, potenzialmente capace di riscrivere il futuro dell’auto.
Il progetto dà vita al primo esempio in Italia, nel Borgo di Lioni in provincia di Avellino, di una smart road urbana ed extra urbana destinata a testare le più avanzate soluzioni legate alla mobilità autonoma e connessa. Nuovi sistemi di monitoraggio di traffico e di infrastrutture, materiali innovativi per auto più sicure e leggere, tecnologie per l’elettrificazione e la transizione ecologica del settore, soluzioni per l’erogazione di servizi di infomobilità e manutenzione intelligente, nei 16 progetti di ricerca sviluppati da Borgo 4.0 sono coinvolte tutte le principali traiettorie del futuro dell’automotive. L’affermazione del paradigma di mobilità sostenibile vede la piattaforma Borgo 4.0 impegnata in specifici percorsi attuativi. Grazie all’esteso network di ricercatori, imprese e università coinvolte, Borgo 4.0 si configura pertanto come un modello di riferimento a livello internazionale per la mobilità sostenibile e naturale candidato a sfruttare appieno le opportunità offerte dalla STEP.
Un settore relativamente più recente, ma non per questo di minore interesse – quale chiave di incremento del potenziale di crescita e di innovazione nelle imprese – è lo sviluppo del quantum computing, a partire dalla realizzazione di una Valley basata su di una infrastruttura quantistica di ultimissima generazione e dalla straordinaria potenza di calcolo. L’iniziativa prevede l’attivazione – grazie appunto alla disponibilità dell’infrastruttura di calcolo – di un vasto ecosistema territoriale che sviluppi competenze, professionalità, competitività tecnologica, tessuto economico e imprenditoriale interconnesso all’economia digitale di nuova generazione. Una operazione in grado sia di determinare l’adozione della computazione quantistica nelle imprese già sviluppate, sia lo sviluppo di un ecosistema di start-up, oltre ad avere a disposizione un polo territoriale, consentirà il trasferimento di competenze sia a livello accademico che industriale per la formazione di una nuova classe di professionisti esperti di computer quantistici. Questo intervento si configura in termini di “servizio” a disposizione di una pluralità di soggetti, ciascuno secondo la propria natura e le proprie finalità – mondo della ricerca, imprese (già esistenti e/o da costituire), amministrazioni pubbliche (in tema di dati e sicurezza) – con impatti positivi sull’intero ecosistema europeo della ricerca applicata.
Si tratta di esempi, desunti tra un novero più ampio di progettualità che servono a dimostrare come – ancor prima della identificazione e definizione puntuale, mediante la STEP- il tessuto della ricerca e dell’industria campana fosse già orientato verso la sperimentazione e la produzione di tecnologie in linea con i settori più avanzati e di maggiore interesse per l’intera Unione. È innegabile la capacità delle operazioni che si intende mettere in campo – nonché degli esempi stessi di interventi riportati – di offrire un contributo a preservare un vantaggio europeo competitivo nelle tecnologie critiche ed emergenti per la transizione verde e digitale.
Se sono innegabili le potenzialità che possono derivare dallo sviluppo di tecnologie orizzontali fortemente innovative e se non è in discussione il dovere di cogliere questa opportunità per settori produttivi, occorre anche sottolineare che tale sfida solo se adeguatamente supportata e sostenuta dalle istituzioni pubbliche, dalle imprese, dal mondo della ricerca e, più in generale, da tutti gli stakeholder socio-economici, sarà in grado di fornire un contributo ulteriore alla resilienza e alla competitività del sistema campano in Europa e nel mondo.