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Osservatorio Burc – I fondi comunitari per un consumo sostenibile dell’acqua nell’agricoltura Campana

di Alessandro Crocetta

Scorrendo il BURC (Bollettino Ufficiale della Regione Campania), si possono individuare numerose iniziative finanziate dalle risorse europee a favore di un miglioramento dell’utilizzo e dello sfruttamento della risorsa acqua, in particolar modo nell’agricoltura, uno dei settori strategici sostenuti dall’Unione europea.

A mero titolo di esempio, ne sottolineiamo alcune maggiormente significative attivate di recente.

30 milioni per rendere più efficienti gli impianti di irrigazione

Nel giugno scorso, la Regione ha ammesso a finanziamento 10 domande di sostegno alla realizzazione di impianti da fonti rinnovabili per incrementare la copertura del fabbisogno energetico per l’esercizio degli impianti collettivi di irrigazione.

L’iniziativa – finanziata con 30 milioni di fondi del PSR (Piano di sviluppo rurale) e riservata ai Consorzi di bonifica e irrigazione della Regione Campania – ha proprio lo scopo di rendere più efficiente l’uso dell’acqua in agricoltura, in quanto gli impianti dei Consorzi, spesso di dimensioni importanti ed asserviti a vaste aree comprensoriali, comportano elevati consumi (e quindi costi) energetici. Ciò determina una forte esposizione agli shock dei prezzi energetici dovuti alla fluttuazione delle quotazioni delle fonti fossili impiegate per la produzione di energia elettrica come, ad esempio, si è verificato in conseguenza della crisi Ucraina, con ripercussioni sui costi che indirettamente le imprese agricole devono sostenere.

Si registra pertanto un peso consistente delle spese energetiche e la conseguente necessità di abbatterne l’entità.

Ridurre il costo di approvvigionamento dell’energia elettrica è quindi una priorità per i Consorzi di bonifica che rilevano nell’incidenza dei costi energetici sui contribuenti un elemento centrale per agevolare le aziende consorziate.

Va anche ricordato che la riduzione del consumo energetico degli impianti consortili da fonti fossili contribuisce ad attenuare l’emissione in atmosfera di GHG (Greenhouse Gas, i gas a effetto serra, responsabili dell’aumento della temperatura media globale). I Consorzi di bonifica hanno elevate potenzialità di produzione di energia da fonti rinnovabili se si pensa al possibile utilizzo delle aree degli invasi e delle strutture esistenti ad essi affidate, finalizzato ad una coordinata realizzazione di innovativi impianti per la produzione di energia sostenibile.

L’analisi di contesto nel settore delle energie rinnovabili ha posto in evidenza il deficit energetico della Campania rispetto alla media nazionale, sottolineando altresì l’importanza dello sfruttamento delle risorse naturali per la produzione di energia “pulita”.

Gli obiettivi trasversali collegati sono “Mitigazione dei cambiamenti climatici e adattamento ai medesimi”, per la riduzione delle emissioni connesse all’utilizzo di fonti energetiche fossili e “ambiente”, per la diffusione di impianti ad alta efficienza energetica e “innovazione”, per lo sviluppo di tecnologie innovative.

L’operazione, in linea con il Piano Energetico Ambientale della Regione Campania (PEAR), mira alla valorizzazione delle fonti energetiche rinnovabili (FER). Si prevede di finanziare pertanto, interventi che puntano ad accrescere la copertura del fabbisogno energetico da fonti rinnovabili a servizio esclusivo degli impianti collettivi. Gli impianti da FER realizzabili non potranno avere una potenza nominale installata superiore al valore del consumo medio degli impianti consortili.

Qualora un investimento rischi di avere effetti negativi sull’ambiente, la decisione circa la sua ammissibilità a beneficiare del sostegno è preceduta da una valutazione dell’impatto ambientale.

Gli interventi previsti sono attuati mantenendo limitato l’impatto sull’ambiente e sul paesaggio, nel rispetto delle normative nazionali e regionali di riferimento.

Gli investimenti riguardano la realizzazione di impianti, per la produzione di energia sostenibile esclusivamente da fotovoltaico, eolico e idroelettrico.

***

3,5 milioni per ridurre l’inquinamento delle risorse idriche da reflui zootecnici

Un altro esempio di risorse europee destinate a migliorare l’utilizzo sostenibile delle fonti idriche è quello relativo a tre progetti finanziati nel maggio scorso con circa 3,5 milioni di euro di fondi del PSR (Piano di sviluppo rurale) per sostenere investimenti finalizzati all’abbattimento del contenuto di azoto e alla valorizzazione agronomica dei reflui zootecnici delle aziende bufaline della Campania: il bando finanzia investimenti specificamente indirizzati a migliorare la gestione dei reflui e la loro utilizzazione agronomica attraverso l’introduzione di innovazioni tecnologiche e di processo in grado di ridurre gli apporti inquinanti alle risorse idriche e le emissioni in atmosfera. In linea con i criteri della “bioeconomia circolare”, i processi introdotti possono consentire la produzione di energia rinnovabile, fertilizzanti organici e ammendanti e il recupero della risorsa idrica. Si intende quindi promuovere un modello di zootecnia sostenibile, capace cioè di assicurare cicli produttivi efficienti e sicuri, svolti in modo da proteggere e migliorare l’ambiente naturale, la salute e il benessere animale ma anche di contribuire a una ripresa economica resiliente, sostenibile e digitale contrastando gli impatti della crisi Covid-19.

Gli obiettivi specifici perseguiti sono i seguenti: • Preservare la risorsa idrica dagli eccessivi apporti di nitrati provenienti da reflui zootecnici; • Ridurre le emissioni di ammoniaca e gas serra da reflui zootecnici; • Recupero di energia, di elementi fertilizzanti, di risorsa idrica. sono ammissibili esclusivamente i seguenti interventi: • costruzione o miglioramento di beni immobili; • acquisto di nuovi macchinari, attrezzature e impianti; • programmi informatici, brevetti e licenze.

La tipologia finanzia investimenti per il trattamento degli effluenti, finalizzato alla riduzione degli apporti di azoto al terreno. I sistemi di trattamento utilizzati per la riduzione dell’azoto devono essere riconducibili alle tipologie previste e descritte dalle Linee Guida tecnico-scientifiche approvate dalla Regione, ivi compreso il compostaggio. In stretta connessione con gli investimenti finalizzati alla riduzione degli apporti di azoto al terreno sono finanziabili impianti di digestione anaerobica finalizzati a soddisfare il fabbisogno energetico dei sistemi di rimozione dell’azoto.

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