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Osservatorio Burc – Osservatorio dei bandi europei e del PNRR della Regione Campania

di Alessandro Crocetta

Nei primi due mesi del 2025, la Regione ha attivato o sta attivando numerose risorse dei fondi europei e del PNRR: in particolare in questo numero del magazine segnaliamo l’assegnazione di oltre 4 milioni di euro di fondi FEAMPA per il sostegno alla pesca e all’acquacoltura, 4 milioni di fondi FESR e FSE+ per la valorizzazione dei beni confiscati, e un milione di fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) per la rivitalizzazione del tessuto economico e imprenditoriale del territorio del borgo di Sanza, in provincia di Salerno.

Oltre 4 milioni dal Fondo FEAMPA per la pesca

La Regione ha approvato due bandi finanziati dai fondi FEAMPA (Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura) Campania 2021/2027, per un totale di oltre 4 milioni di euro.

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Il primo avviso è finanziato con i fondi FEAMPA per 3 milioni di euro ed ha lo scopo di promuovere la pesca sostenibile e il ripristino e la conservazione delle risorse biologiche acquatiche.

In particolare, il bando prevede:

  • azione volta ad incrementare la competitività delle imprese di PPC in mare e quelle delle acque interne e a migliorare le condizioni reddituali degli addetti;
  • investimenti a bordo e nei porti per incrementare la qualità delle produzioni e migliorare le condizioni di sbarco delle catture indesiderate nonché di promuovere migliori condizioni di lavoro, salute e sicurezza degli operatori.

La finalità di queste due azioni è di rendere le imprese della pesca, comprese quelle delle acque interne, più competitive e resilienti.

Sono ritenuti ammissibili a contributo le operazioni che prevedono investimenti a bordo o destinati alla realizzazione di lavori ovvero a singole attrezzature, a condizione che tali investimenti vadano al di là dei requisiti imposti dal diritto dell’Unione o nazionale in materia di igiene, salute, sicurezza e lavoro dei pescatori.

Se l’operazione consiste in un investimento a bordo, gli aiuti sono concessi una sola volta per lo stesso tipo di investimento e per lo stesso peschereccio nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2023 e il 31 dicembre 2029. Se l’operazione consiste in un investimento destinato a singole attrezzature, gli aiuti sono concessi una sola volta per lo stesso tipo di attrezzatura e per la stessa impresa beneficiaria nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2023 e il 31 dicembre 2029.

L’istanza di sostegno deve essere presentata dall’armatore ovvero dal proprietario del peschereccio direttamente interessato all’operazione. Nel caso di una domanda di sostegno che prevede l’interessamento di più imbarcazioni da pesca, questa deve essere presentata dall’armatore. Un proprietario potrà presentare una sola istanza per più imbarcazioni nel solo caso in cui è proprietario di tutte le imbarcazioni oggetto di richiesta di contributo.

La scadenza del bando è fissata al giorno 10 marzo 2025 ore 16. Per tutta la durata di apertura rimarrà integralmente pubblicato sul portale web della Regione Campania, alle pagine dedicate al PN FEAMPA Campania 2021/2027, all’indirizzo http://agricoltura.regione.campania.it/FEAMPA/FEAMPA.html.

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Un secondo bando sulla pesca approvato (e finanziato con un totale di 1 milione e 106mila euro), è quello che riguarda investimenti per migliorare l’efficienza energetica e la mitigazione degli impatti sui cambiamenti climatici: l’obiettivo è la riduzione delle emissioni di CO2 causate dal consumo di carburante mediante l’ammodernamento ovvero la sostituzione del motore principale e motori secondari (compresi generatori di corrente elettrica), per le imbarcazioni di lunghezza inferiore a 24 metri e nel segmento di flotta per il quale l’ultima relazione sulla capacità di pesca ha dimostrato un equilibrio rispetto alle possibilità di pesca.

La scadenza del bando è fissata anch’essa al giorno 10 marzo 2025 ore 16. Per tutta la durata di apertura rimarrà integralmente pubblicato sul portale web della Regione Campania, alle pagine dedicate al PN FEAMPA Campania 2021/2027, all’indirizzo http://agricoltura.regione.campania.it/FEAMPA/FEAMPA.html.

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4 milioni per la valorizzazione dei beni confiscati

In questo periodo, la Regione ha anche approvato l’avviso pubblico per il supporto alla gestione e alla valorizzazione dei beni confiscati.

Gli interventi promossi mirano a contrastare l’emarginazione sociale, favorire processi di rigenerazione urbana del territorio con particolare riferimento all’inclusione delle comunità emarginate, delle famiglie a basso reddito e dei gruppi svantaggiati, comprese le persone con bisogni speciali e a promuovere la legalità rafforzando la coesione territoriale e sociale e le forme di economia sociale e circolare.

In particolare, si punta a:

  • favorire l’incremento dell’uso dei beni confiscati per le finalità individuate dalla normativa di riferimento;
  • promuovere e valorizzare i servizi e i prodotti che si realizzano sui beni confiscati anche per l’internazionalizzazione e la digitalizzazione degli stessi;
  • sostenere percorsi finalizzati al rafforzamento delle competenze dei lavoratori e all’inserimento lavorativo dei soggetti cd. svantaggiati nelle imprese sociali che operano sui beni confiscati.

Possono partecipare all’avviso le imprese sociali, incluse le cooperative sociali e i consorzi. Tali soggetti devono essere assegnatari del bene immobile confiscato oggetto dell’intervento. Nel caso di consorzi, il soggetto beneficiario è lo stesso consorzio, e non i singoli soggetti che ne fanno parte.

È possibile ricorrere a forme di Partenariato individuando Partner o Sponsor di Progetto come forma di collaborazione/compartecipazione di più soggetti che condividono finalità e obiettivi di una operazione, sia partecipando alle diverse fasi attuative dell’operazione stessa (Partner Associati) sia essendone promotori (Partner Sponsor), sulla base di uno specifico fabbisogno/interesse di cui sono portatori.

Le risorse disponibili ammontano a 4 milioni di euro, di cui 3 milioni del fondo FESR e 1 milione del fondo FSE+ 2021/2027.

Gli interventi ammissibili dovranno comprendere le seguenti due tipologie di intervento: A. Interventi per il sostegno alle imprese sociali che operano sui beni confiscati, finanziati con i fondi FESR (crescita della competitività, diversificazione, ampliamento e incremento dell’offerta di prodotti e/o servizi; introduzione di innovazioni di tipo gestionale, tecnologico, organizzativo, commerciale e produttivo; promozione e rafforzamento della presenza su mercati diversi da quello regionale; promozione e implementazione di filiere di economia sociale in un’ottica di rete); B. Percorsi finalizzati al rafforzamento delle competenze dei lavoratori e all’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati, finanziati con i fondi FSE+ (in sinergia con le misure precedenti, finalizzate a sostenere percorsi di rafforzamento delle competenze dei lavoratori e all’inserimento lavorativo dei soggetti cd. svantaggiati nelle imprese sociali che operano sui beni confiscati). In particolare:

  • Attività formative collettive (attività di formazione d’aula; attività di laboratorio; stage, visite guidate, formazione outdoor);
  • Attività di orientamento, accompagnamento e sensibilizzazione, rivolte a specifiche categorie di destinatari, nell’ambito dei diversi progetti finanziati (ad esempio percorsi di orientamento all’imprenditorialità; sportelli di orientamento e informazione ai cittadini; punti informativi rivolti ai giovani; azioni di rete per il contrasto alla criminalità o azioni di promozione delle azioni positive in materia di pari opportunità di genere);
  • Interventi di inclusione sociale, finalizzati a favorire “l’attivazione” dei destinatari del sostegno, mediante azioni individuali di counselling e servizi sociali di presa in carico;
  • Servizi e percorsi di counselling, finalizzati a sostenere l’integrazione socio-lavorativa delle persone svantaggiate e a rischio di discriminazione, incluso migranti, beneficiari di protezione internazionale, sussidiaria ed umanitaria, rom, sinti e camminanti, persone in carico ai servizi sociali, soggetti in esecuzione penale interna ed esterna al carcere ed ex detenuti.

I progetti devono essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazione e, comunque, pena la revoca, non oltre 30 giorni dalla data di sottoscrizione del provvedimento di concessione, avere una durata, a partire dalla data di sottoscrizione del provvedimento di concessione, non superiore a 20 mesi, ed essere mantenuti nella Regione Campania per almeno 3 anni nel caso in cui il proponente si configuri come una PMI.

Le proposte progettuali, pena l’esclusione, devono essere presentate dal soggetto proponente, esclusivamente on line, accedendo al Catalogo dei servizi digitali di Regione Campania, disponibile all’indirizzo https://servizi-digitali.regione.campania.it, ed utilizzando il servizio digitale dedicato, denominato “Presentazione progetti per la gestione e valorizzazione dei beni confiscati” secondo le indicazioni contenute nella relativa pagina descrittiva. Il servizio digitale, raggiungibile attraverso il link diretto https://servizi-digitali.regione.campania.it/BeniConfiscati, sarà accessibile dal rappresentante legale del soggetto proponente, che dovrà autenticarsi utilizzando uno dei sistemi di identità digitale.

Il servizio digitale sarà attivo dalle ore 00:00 del 17 dicembre 2024 alle ore 23:59 del 07 marzo 2025. Al di fuori del periodo temporale indicato il servizio non è accessibile e non è quindi possibile presentare la domanda.

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Un milione per il borgo di Sanza (Salerno)

Altro importante avviso approvato è quello denominato: “SANZA IMPRESA” – Rivitalizzazione del tessuto economico e imprenditoriale del territorio.

L’avviso – finanziato con un milione di euro di fondi del PNRR – è finalizzato a sostenere la rivitalizzazione del tessuto economico e imprenditoriale del territorio, attraverso il recupero degli antichi mestieri e delle tradizioni locali, agevolando nell’ambito del centro storico la stabilizzazione delle attività già esistenti e la nascita di nuove imprese nei settori coerenti con la strategia di sviluppo del borgo di Sanza (Salerno).

L’intervento intende contribuire al rafforzamento dei settori locali dell’artigianato e della filiera agroalimentare e al sostegno del settore turistico culturale, della ristorazione e dei servizi connessi alla fruizione culturale. Inoltre, si propone di supportare lo sviluppo dei servizi connessi all’innovazione tecnologica, alla digitalizzazione e alla sostenibilità ambientale.

Si prevede di attivare sinergie tra gli interventi oggetto dell’avviso e gli altri interventi proposti nell’ambito del Progetto Pilota “Sanza: il borgo dell’accoglienza”.

Il Comune di Sanza, nella sua qualità di Soggetto attuatore del Progetto Pilota “Sanza: il borgo dell’accoglienza”, per la realizzazione degli interventi e delle attività previste, si avvale della Regione Campania, in qualità di Soggetto attuatore esterno, secondo quanto stabilito nell’Accordo sottoscritto tra le parti il 22/10/2022. Nell’ambito di questo avviso, pertanto, la Regione Campania svolge le funzioni di gestione e istruttoria delle domande, concessione ed erogazione dei contributi, esecuzione dei controlli e monitoraggio delle iniziative finanziate. La selezione delle domande avverrà tramite procedura valutativa “a graduatoria”.

Possono presentare domanda di agevolazione le Micro, Piccole o Medie Imprese (MPMI), indipendentemente dalla loro forma giuridica, operanti nei settori dell’artigianato, della filiera agroalimentare, turistico-culturale (ristorazione e servizi connessi alla fruizione culturale), servizi alle persone. Possono partecipare anche in forma aggregata, attraverso Consorzi, Società Consortili o Reti di imprese con personalità giuridica (Rete-Soggetto).

I progetti imprenditoriali potranno essere articolati in:

  • efficienza energetica e progetti dimostrativi nelle PMI e misure di sostegno, al quale è attribuito un coefficiente per il calcolo del sostegno agli obiettivi in materia di cambiamenti climatici pari al 40%; in questo ambito gli investimenti saranno destinati al risparmio energetico collegato alle sedi aziendali o ai processi produttivi/organizzativi, a ridurre le emissioni derivanti dai trasporti e dalla mobilità collegata alle attività aziendali, ad introdurre o incrementare l’uso di fonti energetiche rinnovabili come il fotovoltaico e l’eolico, al rinverdimento di aree e stabilimenti aziendali, all’introduzione di processi di economia circolare nonché altre misure in grado di fornire un contributo alla mitigazione dei cambiamenti climatici.
  • Protezione, sviluppo e promozione dei beni turistici pubblici e dei servizi turistici, con coefficiente climatico pari a 0; in questo ambito potranno essere previsti investimenti finalizzati a rafforzare e qualificare l’offerta di beni e servizi nel quadro degli obiettivi di incremento dell’attrattività locale.

Le iniziative imprenditoriali dovranno prevedere una quota di risorse non inferiore al 50% dell’investimento complessivo destinata a misure in grado di fornire un contributo alla mitigazione dei cambiamenti climatici.

I progetti devono essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazione e, comunque, pena la revoca, non oltre 30 (trenta) giorni dalla data di notifica del provvedimento di concessione; devono avere una durata, a partire dalla data di notifica del provvedimento di concessione, non superiore a 12 mesi e comunque non oltre il 30 aprile 2026; avere spese ammissibili non inferiori a 30mila euro; dalla data di ultimazione, essere mantenuti nel centro storico del Comune di Sanza per almeno 3 anni.

Sono ammissibili le seguenti spese:

  1. Macchinari, impianti e attrezzature, inclusi automezzi se indispensabili per lo svolgimento delle attività.
  2. Opere murarie e assimilate funzionali all’installazione di attrezzature, impianti, arredi, e all’efficientamento energetico. Tali spese sono ammesse nel limite del 30% dell’importo ammissibile per la voce A. Il suddetto limite è elevato al 40% nel caso in cui sono previsti interventi di riduzione delle barriere architettoniche.
  3. Programmi informatici e soluzioni ICT, commisurati alle esigenze di gestione, produzione/erogazione dei prodotti/servizi aziendali.
  4. Brevetti, marchi e licenze, nonché certificazioni (ISO 9001 – ISO 14001 ed altre certificazioni connesse ad interventi di sicurezza e sostenibilità ambientale).
  5. Spese per consulenze specialistiche, in tema di ICT, organizzazione e innovazione, che consentano la risoluzione di problematiche di tipo gestionale, tecnologico, organizzativo, ambientale e promo-commerciale.

La domanda di agevolazione dovrà essere presentata attraverso l’apposito servizio digitale denominato “Sanza Imprese” che sarà reso disponibile sul Catalogo dei servizi digitali di Regione Campania, raggiungibile all’indirizzo https://servizi-digitali.regione.campania.it/ a decorrere dalle ore 00:00 del 27 gennaio 2025 e fino alle ore 23:59 del 3 marzo 2025.

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