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Integrare le competenze con la parità di genere per cogliere le opportunità dei fondi comunitari e del PNRR

di Roberta Mazzeo*

IFEL Campania con il supporto di ComingUp lancia un programma di sostegno per i comuni del territorio

Nell’attuazione degli investimenti del PNNR gli enti locali nelle procedure di affidamento di lavori, servizi, prestazioni, beni e aiuti dovranno fortemente orientarsi al rispetto della parità di genere. Quando si parla di sostenibilità non si intende solo ambientale ma soprattutto sociale ed al centro delle politiche sociali europee è la partecipazione delle donne al mondo del lavoro. Un tema che non interessa solo le donne ma anche gli uomini considerato che il divario occupazionale tra uomini e donne costa milioni di euro e il miglioramento dell’occupazione femminile potrebbe creare milioni di posti di lavoro con conseguente, straordinaria, crescita dell’economia.

La parità di genere rappresenta un fattore chiave per la crescita armonica dello sviluppo locale, soprattutto al Sud, dove i gap di genere si intrecciano e aggravano la dimensione territoriale e generazionale. Il ruolo degli enti locali è strategico, essendo titolari delle politiche e degli strumenti di sviluppo locale. La titolarità delle risorse deve essere accompagnata dalla capacitazione, con strumenti e competenze in ottica di genere. Gli enti locali saranno anche titolari di programmi connessi con l’utilizzo delle risorse comunitarie, che devono generare importanti fattori abilitanti in termini di competenze e capacità di pianificazione e utilizzo di strumenti attuativi di politiche di genere.

IFEL Campania con il supporto di ComingUp intende mettere in campo un progetto per rafforzare la capacità istituzionale di generare impatto, qualità, coerenza e sostenibilità degli interventi. È evidente, infatti, che la sola assegnazione di titolarità di risorse e di politiche, non sostenuta da competenze, strumenti e potenziale strategico, non solo non genera risultato ma deprime ulteriormente il contesto dei divari, ampliandoli e rafforzandoli. Occorrono misure concrete e un approccio sistemico e strategico per riorganizzare le macchine dei comuni per renderle in grado di affrontare le sfide della messa a terra dei fondi del PNNR.

Per rafforzare le competenze a sostegno nella presentazione e nella realizzazione dei progetti legati al PNRR e alle politiche di coesione, gli enti locali possono avvalersi delle risorse messe a disposizione per incidere sulla capacità di agire su temi cruciali, come appunto la parità di genere, grazie ad una maggiore trasversalità delle competenze in base alle esigenze e al contesto.

L’incremento della capacità del sistema di enti locali di essere agenzia e di generare sviluppo si realizza solo attraverso il conseguimento di risultati chiave in termini di analisi di politiche di genere e di governance in ottica di genere, di infrastrutture dell’attuazione dei programmi e dei progetti e di piani di sostenibilità e di comunicazione condivisi. Il progetto opererà mettendo in campo un confronto con amministrazioni locali comunitarie e partnership con il mondo accademico e soggetti con esperienze già collaudate in questo settore.

Con l’obiettivo di definire i percorsi per garantire l’uguaglianza di genere, la Commissione Europea, in coerenza con la Strategia per la parità di genere 2020-2025 dell’UE, ha previsto che le Istituzioni pubbliche che vogliano accedere ai finanziamenti del prossimo programma Horizon Europe debbano dotarsi del Gender Equality Plan (GEP).

Per non fallire ovvero per centrare l’obiettivo sarà necessario pensare ad un’azione mirata formativa. Solo attraverso la formazione del preposto alla realizzazione dei Piani per la Parità di Genere si potrà infatti garantire un corretto monitoraggio, l’adozione di una adeguata governance e il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla strategia nazionale.

Nella gestione dei Fondi di Coesione è necessario assicurare che le strutture di gestione, monitoraggio, valutazione e assistenza tecnica esprimano competenze e responsabilità in ottica di genere per rendere strutturale e sistemica l’integrazione della prospettiva di genere in tutte le fasi di gestione delle risorse.

Ciò sarà indispensabile, ad esempio, nelle gare per l’affidamento di servizi di assistenza tecnica per cui le misure di bando, affidamento, monitoraggio, valutazione dovranno sempre più garantire il perseguimento dell’impatto di genere della performance di progetto e di programma, con poteri di rettifica, revisione e riprogrammazione da parte delle Autorità appaltanti.

La manovra 2022 prevede la realizzazione di un Piano strategico nazionale 2021-2026 per la parità di genere che intende produrre cambiamenti di natura strutturata e duratura attraverso 5 priorità strategiche che sono lavoro, reddito, competenze, tempo e potere. Soprattutto per raggiungere gli obiettivi il governo vuole agire con l’introduzione di una chiara responsabilità di monitoraggio dei processi di governance delle parità di genere, l’introduzione di adeguate norme volte alla creazione di una policy di genere nelle società pubbliche e private nonché la divulgazione di informazioni corrette. Gli obiettivi da raggiungere sono chiari e ambiziosi ma soprattutto siamo chiamati ad una sfida che ci vede tutti coinvolti.

*Partner & President di ComingUp

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