di Francesco Avati
330 giorni di programmazione, 150 eventi, 350 artisti coinvolti provenienti da 45 paesi diversi, 44 progetti culturali di cui 34 originali, 7 luoghi dell’isola rigenerati e 2mila cittadini procidani coinvolti per un anno da vivere al massimo.
È la più piccola isola del golfo di Napoli, eppure per lei il 2022 sarà un anno da gigante. Dodici mesi che Procida, capitale italiana della cultura 2022, si prepara a vivere a mille all’ora. Lo dicono i numeri del ricco cartellone presentato recentemente in Regione Campania, lo dice la grande attenzione già suscitata fra i più importanti media internazionali. Il National Geographic ha addirittura inserito l’isola (unica località italiana nominata) nell’elenco delle 25 mete da visitare assolutamente nel 2022. Un prestigioso riconoscimento che si aggiunge a quelli già assegnati da New York Times, CNN, The Guardian.
Si parlava di numeri: 330 giorni di programmazione, 150 eventi, 350 artisti coinvolti provenienti da 45 paesi diversi, 44 progetti culturali di cui 34 originali, 7 luoghi dell’isola rigenerati, 2mila cittadini procidani coinvolti. Dati ai quali va aggiunto almeno un altro numero, il 22, giorno in cui, a gennaio prossimo, partirà questa grande avventura.
“La cultura non isola” sarà il tema di tutto l’anno e la Cerimonia d’inaugurazione lo renderà subito evidente con performance artistiche improntate alla costruzione di legami. Non sarà solo un mega evento di intrattenimento, ma l’occasione per un’esperienza collettiva connessa al fascino, al mistero e alla dimensione contemporanea del Mare Nostrum. Si partirà dal Porto di Napoli, per arrivare attraverso le acque del Golfo fin sull’isola. La cerimonia toccherà strade, piazze, porti ma soprattutto coinvolgerà una comunità intera che si prepara già ad esser trascinata da questa marea colorata da tanti artisti di livello internazionale. E, di perfomer, ne arriveranno veramente da tutto il mondo. Saranno protagonisti della “Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterrraneo” (BJCEM – Biennale des Jeunes Créateurs de l’Europe et de la Méditerranée), con i progetti “The Tending of the Otherwise” e “Is.Land”. Suoneranno in “Echi delle distanze”, che da maggio a settembre richiamerà a Procida musicisti provenienti da isole lontane come Madagascar, Taiwan, Papua Nuova Guinea. Una contaminazione culturale che si farà più intensa in “Amìh” in cui 15 artisti internazionali saranno chiamati a dar vita a uno spettacolo musicale per orchestra e teatro ispirato all’isola che sarà esportato poi nelle più importanti città italiane.
Il 2022 di Procida sarà un anno di grandi appuntamenti e grandi nomi, dalla letteratura al cinema, dal teatro alla musica. Con Alessandro Baricco, per esempio, approderà sull’isola “MarEtica” e il premio letterario ad essa collegato. “Procida Racconta” sarà impreziosito dalla presenza di sei scrittori nazionali e internazionali: Emanuele Trevi, Giulia Caminito (Campiello 2021), Paolo Nori, Gavin Francis, Donatella Di Pietrantonio e Fabio Genovesi. E poi ancora “Artecinema”, “Eruzioni Festival”, “Il mondo salvato dai ragazzini” e il “Premio Isola di Procida – Elsa Morante”. Da non perdere per gli appassionati del grande schermo sarà la rassegna “Il Vento del Cinema” ideata da Enrico Ghezzi, che affronterà il tema degli immaginari futuri con nomi di primo piano, da Gabriele Mainetti a Mario Martone, da Alice Rohrwacher a Carlo Verdone, da Paolo Virzì a Marco Bellocchio.
Per gli amanti della musica, invece, al borgo di Marina Corricella e nel porticciolo della Chiaiolella ci sarà la rappresentazione di due opere liriche in forma di concerto con il Coro della Fondazione Teatro di San Carlo diretto da José Luis Basso. La particolarità, in questo caso, sarà che il pubblico potrà assistere agli eventi dalle barchette e dai balconi delle case tipiche dell’isola. Completeranno il programma musicale “Ritual Project” che vedrà protagonista tra gli altri Pier Paolo Polcari degli Almamegretta e “Il suono del tempo” con tre installazioni sonore nei pressi dei fari di Procida.
Poi ci saranno le mostre, come “I Greci prima dei Greci”, esposizione itinerante al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Parco Archeologico dei Campi Flegrei e Museo Civico di Procida, “SprigionARTI”, con opere di arte contemporanea di Jan Fabre, Andrea Anastasio, Francesco Arena, Foma Fantasma, “Abitare metafisico”, fatta di scatti isolani di uno dei più apprezzati fotografi del nostro tempo Mimmo Jodice, e “Una Sola Moltitudine” con l’obiettivo di Antonio Biasiucci puntato sui frammenti di vita dei detenuti dell’ex carcere di Palazzo d’Avalos. Ma Procida sarà pronta anche a raccontarsi. E lo farà sia direttamente, attraverso la voce dei propri abitanti, sia indirettamente attraverso quella dei viaggiatori che l’hanno visitata. Da questo incrocio di esperienze partiranno “Voci al vento”, un sorta di diario di bordo dei turisti, “Happening of Human Books”, in cui 180 cittadini di tutte le età saranno chiamati a interpretare pagine de “L’immortale” di Jorge Luis Borges in 22 luoghi simbolo dell’isola, “Restart from the future” con bambini procidani impegnati, col supporto dei principali studi internazionali di architettura, a realizzare 7 architetture sociali che diventeranno opere permanenti nell’ex tenimento agricolo di Palazzo D’Avalos, ”Accogliere ad Arte”, che coinvolgerà gli operatori del turismo in incontri formativi alla riscoperta del loro patrimonio culturale, “Nutrice” con gli abitanti dell’isola ancora protagonisti con orti, giardini e limoneti e le loro produzioni a chilometri zero.
E non potevano mancare in questo anno da “prima della classe” riflessioni sui grandi temi del mondo di oggi. Quello di un futuro ecosostenibile, per esempio, farà da sfondo a tantissimi eventi. Tra i più suggestivi “La flotta di carta” che vedrà migliaia di barche di carta, origami realizzati dagli studenti procidani e flegrei, attraversare il golfo di Napoli per sensibilizzare al rispetto dell’ambiente. A guidarla sarà l’artista tedesco Frank Bölter, che navigherà su una barca di carta lunga trenta piedi. Attenzione ai temi ambientali anche in “I misteri del Venerdì Santo” con workshop sul recupero dei materiali per l’allestimento dei celebri carri allegorici che caratterizzano la storica processione procidana pre-pasquale, in “Riciclarcere”, con la presenza di professionisti internazionali del riciclaggio artistico, in “Esercizi sul futuro”, con otto incontri sulle trasformazioni del pianeta a cui parteciperanno sociologi, scienziati, storici, botanici e psicanalisti, in “Scienza aperta – per una democrazia della conoscenza”, con scienziati, artisti e cittadini insieme per promuovere la conoscenza di ambiente e natura, e infine la mostra fotografica Watersurface dedicata all’emergenza ecologica del mare, con scatti subacquei di Pasquale Vassallo, Guido Villani e di Nicholas Samaras, già autore dell’iconica foto di un ippocampo aggrappato a una mascherina.
L’altro tema portante, infine, sarà quello dell’inclusione. Del resto, come si diceva all’inizio, “La Cultura non isola”. “Tutto per tutti”, così, proporrà percorsi di accoglienza per superare i limiti e le barriere delle disabilità. Con “22 nodi” partirà un programma di attività marittime per i migranti che hanno subito il trauma delle traversate in mare e persone diversamente abili e con esso un percorso di riconciliazione e superamento del dramma.