di Eliana De Leo
Consigli di lettura dedicati alle aree interne a quei piccoli comuni rappresentanti di resistenza e, al contempo, portatori di avanguardia
Vengono sempre descritti come territori fragili, perché distanti dai centri principali di offerta dei servizi essenziali e troppo spesso abbandonati a loro stessi, ma coprono complessivamente il 60% dell’intera superficie del territorio nazionale, il 52% dei Comuni ed il 22% della popolazione. Sono l’Italia più autentica, verace, la cui esigenza primaria è quella, molto spesso di poter tornare.
I due consigli di lettura che seguono sono opera di autori che, negli anni, si sono a lungo dedicati alle politiche di coesione dedicate alle Aree Interne. Francesco Monaco e Sabrina Lucatelli, infatti, nel 2018 erano già stati insieme autori di La voce dei sindaci delle aree interne. Problemi e prospettive della strategia nazionale (Rubbettino, 2018, € 18,00) un volume dedicato alla Strategia nazionale per le aree interne con l’obiettivo di ridare centralità delle autorità locali, fornire ascolto e partecipazione dei cittadini. Esattamente come lo sono le Città, le Aree interne con le proprie primarie esigenze e modalità, sono un’avanguardia chiamata a sperimentare soluzioni innovative, nuove modalità, nuove idee che si traducano in benessere sociale e in uno sguardo positivo al futuro.
L’altra faccia della luna
Francesco Monaco, Walter Tortorella
Rubbettino, 2022, pp. 216, € 16,00
Un racconto a 28 voci straziante e al contempo avvincente sulla faccia nascosta della luna, ovvero un universo di migliaia di Comuni che fanno del nostro Paese un unicum per biodiversità e varietà territoriale nonostante e, al contempo, grazie alla loro “lontananza”. Si tratta infatti di comuni montani definiti fragili, perché ai margini. Le voci raccolte nel volume di Walter Tortorella, Capo Dipartimento Economia Locale e Dipartimento Servizi ai Comuni della Fondazione IFEL – ANCI e Francesco Monaco Responsabile Dipartimento supporto ai comuni e studi politiche europee Fondazione IFEL – ANCI sono quelle di esperti, operatori, studiosi, analisti, rappresentanti di soggetti associativi che hanno voluto raccontare la ricchezza del territorio italiano ma anche i suoi problemi, in primis il grave indice di spopolamento, tristemente noto come “inverno demografico”. Nel testo, nonostante la grande esperienza degli autori, non si leggono approfondimenti sistematici sulle politiche indirizzate a questi Comuni. Né si parla delle opportunità offerte dalla stagione di riforme e investimenti pubblici ormai alle porte. Piuttosto trova spazio una critica amara sulle politiche indirizzate a questi territori, che difficilmente riusciranno ad essere efficaci, a contrastare lo spopolamento, se nella fase di programmazione degli interventi non si ascolteranno prima i bisogni reali di ciascun territorio; se non si lavorerà a rafforzare la capacità amministrativa degli enti; se non si stimolerà una capacità di visione strategica e concretezza realizzativa. Se i piccoli comuni perderanno questa sfida, l’intero Paese avrà perso.
L’Italia lontana. Una politica per le aree interne
Sabrina Lucatelli, Daniela Luisi, Filippo Tantillo
Donzelli, collana Saggine, 2022, pp. 176, € 19,00
C’è un pezzo importante del nostro Paese che è tenuto lontano dai servizi fondamentali di cittadinanza. Aree dove non è garantito ai residenti l’accesso alle scuole, alle strutture sanitarie, ai trasporti, a internet. È l’Italia interna, per decenni oscurata, marginalizzata, rimossa perché considerata arcaica, improduttiva, refrattaria all’innovazione. Eppure, sono luoghi, per lo più di collina e montagna, che offrono ossigeno, acqua, legname, silenzio, senza alcuna contropartita. E sono anche territori dove si producono alimenti di qualità, energia da fonti rinnovabili, dove la presenza umana cura e manutiene il paesaggio. La desertificazione umana di queste aree interne implica dunque un duplice costo: a monte, la svalorizzazione di ecosistemi vitali stratificatisi nel corso di secoli e, a valle, l’abbassamento delle condizioni di sicurezza e della qualità della vita. Nel 2013, su impulso dell’allora ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca, nasce la Strategia nazionale per le aree interne (Snai), una politica diretta in primo luogo a riconoscere le fragilità sociali e fisiche dei luoghi e delle comunità lontane e, nel contempo, a potenziare la dotazione di servizi essenziali di cittadinanza in modo da contrastare lo spopolamento. L’introduzione al volume è proprio dell’ex ministro Barca.