di Salvatore Parente
L’ANCI e l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra hanno siglato lo scorso febbraio un protocollo d’intesa per attivare sinergie e coordinare gli sforzi per celebrare al meglio la Giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo ma anche per rilanciare la Campagna “Stop alle bombe sui civili”
La guerra non è un lontano ricordo. Né ricordare ciò che è stato è un esercizio inutile. La guerra è oggi, è qui, ed è nel cuore dell’Europa. In Ucraina. Motivo per cui l’azione di associazioni come l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra diventa ancora più importante – se non necessaria – in tempi così difficili e complessi. Nata il 26 marzo 1943, l’ANVCG è infatti l’Ente Morale, medaglia d’oro al merito civile, che nel nostro Paese rappresenta le vittime civili di guerra (e le rispettive famiglie) e che, oltre ai compiti di tutela della categoria, si attiva nella promozione della cultura della pace attraverso la valorizzazione del ricordo dei Caduti e il rafforzamento della solidarietà nei confronti di tutti i civili colpiti dalle vicende belliche. Una missione di notevole valore che vede il suo culmine in una data su tutte: quella del 1° febbraio.
Già, perché il 1° febbraio di ogni anno ricorre nel nostro Paese la “Giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo” – istituita con la legge 25 gennaio 2017 n. 9 del 25 gennaio 2017 per conservare la memoria delle vittime civili di tutte le guerre e di tutti i conflitti nel mondo, nonché per promuovere, secondo i principi dell’articolo 11 della Costituzione, la cultura della pace e del ripudio della guerra. Una legge che, all’articolo 2, prevede anche, per questa ricorrenza, che gli Enti locali promuovano e organizzino cerimonie, eventi, incontri e testimonianze sulle esperienze vissute dalla popolazione civile nel corso delle guerre mondiali e sull’impatto dei conflitti successivi sulle popolazioni civili di tutto il mondo. Un dettaglio non da poco, di notevole importanza che consente, così, una capillare diffusione delle iniziative a livello nazionale nonché la più ampia partecipazione dei cittadini italiani che, nei rispettivi comuni, hanno la possibilità di celebrare, al meglio, tale data. In più, per dare concreta attuazione ai principi e ai valori dettati dalla norma, l’ANCI e l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra il 1° febbraio scorso hanno siglato un protocollo d’intesa di durata triennale volto proprio ad attivare sinergie e coordinare gli sforzi per celebrare con profitto la Giornata.
La prossima ricorrenza, inoltre, quella del 2023, assume un significato molto particolare perché coincide con l’ottantesimo anniversario della Guerra di Liberazione, iniziata proprio nel 1943, che per la popolazione civile italiana ha rappresentato una delle pagine più sanguinose del secondo conflitto mondiale. Uno scenario che – per certi versi e con qualche assonanza – si ripresenta drammaticamente oggi nel conflitto tra Russia e Ucraina. Ed è proprio in nome delle vittime del passato, di quelle di questi ultimi mesi e di quelle di tutti gli altri conflitti meno noti ma comunque in corso nel mondo che l’ANVCG e l’ANCI, quest’anno, chiedono non solo ai Comuni italiani di aderire in massa alle celebrazioni ufficiali della Giornata ma anche di rilanciare la Campagna “Stop alle bombe sui civili”, illuminando di blu per tre ore dalle 18 alle 21 i propri Municipi ed esponendo fuori dai palazzi bandiere, striscioni, vessilli e slogan della campagna.
Una campagna – “Stop alle bombe sui Civili”, di cui l’ANCVG è promotrice e coordinatrice in Italia – rilanciata dalle due associazioni già nel 2022 che ha raccolto l’adesione di oltre 300 Comuni che poi hanno promosso l’adozione di una specifica dichiarazione internazionale per una maggiore protezione dei civili. La Dichiarazione politica internazionale per proteggere i civili dalle conseguenze umanitarie derivanti dall’uso delle armi esplosive nelle aree popolate è stata successivamente firmata anche dall’Italia, oltre che da altri 81 paesi, il 18 novembre scorso durante la Conferenza intergovernativa sulle armi esplosive organizzata dall’Irlanda. La firma della Dichiarazione politica internazionale rappresenta dunque il culmine di un percorso di sensibilizzazione internazionale che ora entrerà in un’altra fase, prevedendo l’allargamento della base di adesione degli Stati e il monitoraggio degli impegni presi con la sottoscrizione del documento.
Come aderire alla campagna. Per aderire alle celebrazioni o richiedere maggiori informazioni o per ricevere tutto il materiale informativo (con numeri, immagini e infografiche) e le istruzioni, contattare l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra o visitare lo stand n.131 dell’XXXIX Assemblea annuale dell’ANCI a Bergamo. www.anvcg.it – info@anvcg.it – 065923141