di Annapaola Voto
La Fondazione IFEL Campania si qualifica come Stazione Appaltante. Questo nuovo status, all’interno della progressiva evoluzione istituzionale di IFEL Campania, rappresenta un significativo passo nella valorizzazione delle attività della Fondazione e nella promozione di una gestione trasparente – efficace ed efficiente – degli appalti pubblici.
La qualificazione come Stazione Appaltante è stata ottenuta dopo un processo di attenta valutazione e verifica da parte dell’Autorità Nazionale Anticorruzione. La Fondazione ha dimostrato di rispettare tutti i requisiti richiesti in termini di: dipendenti in organico, Struttura Organizzativa Stabile (SOS), idoneità, trasparenza e competenza nella gestione degli appalti pubblici.
Essere una Stazione Appaltante qualificata comporta una serie di vantaggi in linea con le recenti evoluzioni normative sul tema (D.Lgs. 31 marzo 2023, n. 36). Grazie alla qualificazione, infatti, IFEL Campania potrà appaltare, anche per conto di altri Enti Pubblici non dotati della medesima qualificazione, opere pubbliche per un valore superiore a 500mila euro e fino a 1 milione di euro; acquistare beni e servizi sopra i 140mila euro e fino a 750mila euro e continuare ad emettere i CIG (Codici Identificativi Gara).
Il livello di qualificazione raggiunto
La qualificazione per la progettazione e l’affidamento si articola in tre fasce di importo: qualificazione base o di primo livello, per servizi e forniture fino alla soglia di 750mila euro e per lavori fino a 1 milione di euro; qualificazione intermedia o di secondo livello, per servizi e forniture fino a 5 milioni di euro e per lavori fino alle soglie comunitarie; qualificazione avanzata o di terzo livello, senza limiti di importo sia per lavori che per servizi e forniture. Ed è proprio alla prima, come anticipato, secondo la qualificazione raggiunta in data 29 giugno da IFEL Campania, che si iscrive la Fondazione.
Un risultato, come detto, importante e che si segnala però in netta controtendenza rispetto all’inerzia, o alle generali difficoltà sopraggiunte, almeno fino a questo momento, sul tema dell’acquisizione della qualificazione come stazione appaltante. Benché l’Autorità abbia anticipato i tempi consentendo la presentazione delle domande di accesso al sistema di qualificazione già dal 1° giugno 2023, infatti, l’ANAC, ad inizio luglio, sul proprio sito ufficiale fa sapere che: rispetto alle 26mila s.a. teoricamente attive e alle circa 13mila delle quali erano concretamente attese le domande, soltanto 2.404 hanno inviato istanza ed appena 1.571 sono state qualificate, mentre altre 286 hanno ricevuto semaforo verde, ma solo con riserva.
Un numero esiguo, dunque, meno del 10% sul totale censito. Siamo di certo all’inizio di questa nuova procedura, con possibili ed auspicabili accelerazioni future, ma al momento IFEL è nel gruppo, sia pure poco nutrito (quasi elitario), di chi ha già regolarizzato, e in tempo, la sua posizione.
L’importanza della formazione del personale
Oltre ai requisiti obbligatori citati, al di là dei tecnicismi, alla stazione appaltante viene attribuito un livello di qualificazione secondo il grado di possesso (espresso con un punteggio) di una serie di elementi molto importanti. Fra i quali, oltre alla presenza nella struttura organizzativa di dipendenti aventi specifiche competenze in materia di contratti pubblici e di sistemi digitali ed al numero di gare svolte nel quinquennio precedente al 31 dicembre 2022, un adeguato sistema di formazione e aggiornamento del personale.
E proprio la formazione rappresenta un punto su cui investire massicciamente e che può avere una grande valenza per IFEL ma anche – più in generale – per le nuove stazioni appaltanti. In sostanza, secondo il criterio dell’aggiornamento dell’iscrizione negli elenchi delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza qualificate ogni 2 anni ed in base al fatto che, ad ogni requisito corrisponda un conseguente punteggio, i dipendenti della s.a. mediante mirati e ben congegnati piani di rafforzamento delle loro skill circa temi sensibili (i.e. codice dei contratti pubblici, l’analisi economica dei contratti pubblici, l’e-procurement pubblico o il project management) possono aumentare la loro competenza, la qualità della struttura per cui lavorano e quindi incrementare il punteggio complessivo della società qualificata come stazione appaltante. Che, appunto, potrà, nel successivo aggiornamento raggiungere un maggiore e migliore livello di qualificazione con tutto quello che ne consegue.
Un programma di formazione per i dipendenti
Aspetto, questo, ampiamente considerato dal Direttore Generale della Fondazione che ha già predisposto un corposo e costante programma di formazione per i suoi dipendenti, oltre a prevedere un significativo rafforzamento organico della struttura organizzativa stabile.
Per tornare ad oggi, invece, ANAC, per la valutazione della formazione del personale, fra i criteri dirimenti, si è concentrata sui percorsi di formazione già attivati e seguiti dai dipendenti considerando validi tutti i corsi (di formazione, perfezionamento, specializzazione, diplomi, master, ecc.) conseguiti dal personale della SOS nel triennio precedente alla data di presentazione della domanda, nell’ambito dei programmi formativi dell’Ente di appartenenza, anche se effettuati da remoto, indipendentemente dal soggetto erogatore della formazione, aventi ad oggetto materie pertinenti alle funzioni della SOS. Una scelta corretta specie se si tiene conto del fatto che, ad oggi, non è stato istituito un sistema di accreditamento degli enti formativi.
Le dichiarazioni del top management di IFEL Campania
Questo nuovo ruolo rappresenta un’opportunità per consolidare ulteriormente la reputazione dell’ente come punto di riferimento per la promozione dello sviluppo economico e sociale della regione. «Questo ulteriore step – commenta il Direttore Generale di IFEL Campania Annapaola Voto – rappresenta un impegno tangibile verso la trasparenza, l’imparzialità e la legalità nella gestione degli appalti pubblici e nella costante declinazione della mission statutaria che prevede il continuo affiancamento e supporto agli enti locali per la realizzazione di politiche strategiche per lo sviluppo di una finanza pubblica locale efficace ed efficiente, capace cioè di adottare le politiche di coesione ed utilizzare i fondi strutturali in modo intelligente ed integrato.
La Fondazione IFEL Campania si impegna a svolgere il proprio ruolo con responsabilità e competenza, contribuendo così allo sviluppo e al benessere della comunità campana». Di simile avviso, il Presidente della Fondazione IFEL Campania Angelo Rughetti: «Il riconoscimento ottenuto è in linea con l’ampliamento delle attività di competenza della Fondazione proposto dal Direttore Generale ed accolto e sostenuto dal CDA. IFEL Campania conferma pienamente il suo ruolo quale punto di riferimento del sistema delle Autonomie locali, anche in questa impegnativa fase di transizione verso le sfide che le Pubbliche Amministrazioni dovranno affrontare nel prossimo futuro».