di Lucia Serino
Corre Antonello Barretta, da buon maratoneta. «La Regione Campania ha fatto un piano degli invasi per la lotta ai cambiamenti climatici ben prima del decreto siccità del Governo, il 39/2023, adottato all’indomani della grave crisi che ha colpito il Nord, ricordate il bacino del Po a secco? Vorrei sottolineare – dice il Direttore Generale per il ciclo integrato delle acque e dei rifiuti – che non abbiamo fatto ricorso a strumenti desueti come il commissariamento, la cabina di regia o la struttura di missione. Bisogna essere celeri e al tempo stesso efficienti.
Non c’erano modelli da mutuare, ha ragione il Presidente De Luca, dunque, quando afferma che il nostro progetto di ristrutturazione del sistema idrico è unico. Da una parte, detto in sintesi, il piano è un grande intervento di contrasto alla dispersione idrica con interventi sulle reti e il miglioramento di quelle esistenti. Dall’altra abbiamo un obiettivo di autonomia con la realizzazione di una ventina di invasi collinari». C’è un altro aspetto che sottolinea Barretta, quello delle relazioni tra i territori limitrofi. «Lo sforzo di questa amministrazione, e in questo siamo avanti – spiega il direttore – è anche quello di migliorare i rapporti con le regioni vicine ristorando con le giuste compensazioni ambientali i comuni della Campania che sono sedi delle fonti di approvvigionamento, quelli irpini innanzitutto. Occorre insomma coordinare un meccanismo complesso, anche sul fronte delle risorse economiche, dalle risorse comunitarie al PNRR. L’attenzione particolare ai beneficiari, cioè gli enti idrici e i comuni, è in ultima analisi attenzione per i cittadini».