di Nicola Pezzullo
L’inno europeo
La melodia utilizzata per rappresentare l’UE è tratta dalla Nona sinfonia, composta nel 1823 da Ludwig van Beethoven, che ha messo in musica l’Inno alla gioia, scritto da Friedrich von Schiller nel 1785.
L’inno simbolizza non solo l’Unione europea, ma anche l’Europa in generale. L’Inno alla gioia esprime la visione idealistica di Schiller sullo sviluppo di un legame di fratellanza fra gli uomini, visione condivisa da Beethoven.
Nel 1972 il Consiglio d’Europa ha adottato il tema dell’Inno alla gioia di Beethoven come proprio inno. Nel 1985 è stato adottato dai capi di Stato e di governo dei paesi membri come inno ufficiale dell’Unione europea. L’inno è privo di testo ed è costituito solo dalla musica. Nel linguaggio universale della musica, questo inno esprime gli ideali di libertà, pace e solidarietà perseguiti dall’Europa.
***
La bandiera europea
La bandiera europea è costituita da un cerchio di 12 stelle dorate su uno sfondo blu. Le stelle rappresentano gli ideali di unità, solidarietà e armonia tra i popoli d’Europa.
Anche il cerchio è simbolo di unità, ma il numero delle stelle non dipende dal numero dei paesi membri.
La bandiera nasce nel 1955. Il Consiglio d’Europa, impegnato nella difesa dei diritti umani e nella promozione della cultura europea, sceglie il disegno in uso ancora oggi. Negli anni seguenti incoraggia le nuove istituzioni europee ad adottare la stessa bandiera.
Nel 1983 il Parlamento europeo decreta che la bandiera della Comunità sia quella già usata del Consiglio d’Europa. Nel 1985, i capi di Stato e di governo dei paesi membri ne fanno l’emblema ufficiale della Comunità europea, poi diventata “Unione europea”.
***
Il motto dell’UE
“Unità nella diversità”, il motto dell’Unione europea, è stato usato per la prima volta nel 2000.
Il motto sta ad indicare come, attraverso l’UE, gli europei siano riusciti ad operare insieme a favore della pace e della prosperità, mantenendo al tempo stesso la ricchezza delle diverse culture, tradizioni e lingue del continente.
***
L’euro
Per la prima introduzione dell’euro nel gennaio 2002 furono concepite 7 banconote e 8 monete. Le banconote condividono lo stesso disegno in tutti i paesi dell’area dell’euro. Le monete presentano una faccia comune, mentre il disegno dell’altra faccia è specifico per ciascun paese di emissione.
Sono in fase di introduzione le nuove banconote della serie Europa, che entreranno in circolazione nel corso di più anni. Sotto la responsabilità della Banca centrale europea (BCE) e delle banche centrali nazionali (BCN), presentano caratteristiche di sicurezza rafforzate e un nuovo disegno, recante un ritratto della figura mitologica di Europa.
Il nome “euro” è stato scelto dal Consiglio europeo di Madrid del 1995.
Il simbolo dell’euro (€) si ispira alla lettera greca epsilon (Є) e rappresenta inoltre la prima lettera della parola “Europa”, mentre le due barrette parallele stanno a significare stabilità.
Il nome dev’essere lo stesso in tutte le lingue dell’UE (“euro”), tenendo in considerazione i diversi alfabeti. Ciò comprende i testi giuridici dell’UE. L’ortografia nell’alfabeto greco è «ευρώ» e in cirillico è “евро”; le forme plurali sono ammesse purché non modifichino la radice “eur-“; altre forme di ortografia sono accettate in testi giuridici non europei, come la normativa nazionale.
***
Le lingue dell’UE
L’UE ha 24 lingue ufficiali: bulgaro, ceco, croato, danese, estone, finlandese, francese, greco, inglese, irlandese, italiano, lettone, lituano, maltese, neerlandese, polacco, portoghese, rumeno, slovacco, sloveno, spagnolo, tedesco, svedese e ungherese.
Il multilinguismo è sancito nella Carta dei diritti fondamentali dell’UE: i cittadini dell’UE hanno il diritto di comunicare in una qualsiasi delle 24 lingue ufficiali con le istituzioni europee, che devono rispondere nella stessa lingua.
Gli atti giuridici e le relative sintesi sono disponibili in tutte le lingue ufficiali dell’UE.
Le riunioni del Consiglio europeo e del Consiglio dell’Unione europea sono interpretate in tutte le lingue ufficiali. I membri del Parlamento europeo hanno il diritto di utilizzare una qualsiasi delle lingue ufficiali per i loro interventi in Parlamento.
L’inglese continua a essere una lingua ufficiale dell’UE, sebbene il Regno Unito non ne faccia più parte, e resta una lingua ufficiale e di lavoro delle istituzioni dell’Unione europea.