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Coinvolgere le nuove generazioni nell’impegno politico e sociale: intervista al Presidente del Forum regionale dei giovani

di Elena Severino

Nel panorama dell’impegno nella politica e nel sociale diventa sempre più importante la presenza del Forum regionale dei giovani, che guida e assiste le nuove generazioni nella realizzazione di progetti che li vedono coinvolti ogni giorno. Ne parliamo con il Presidente, l’Avvocato Giuseppe Caruso, irpino di Caposele, alla guida del massimo organismo istituzionale giovanile della Campania.

Presidente, qual è il principale obiettivo dell’organismo che presiede, e come sono organizzati i diversi Forum locali?

Si tratta di luoghi di discussioneintrodotti dalla Carta Europea della Partecipazione – istituiti presso pubbliche amministrazioni ai vari livelli, che hanno l’obiettivo di ridurre la distanza tra giovani ed Istituzioni, in modo da collocare le nuove generazioni al centro dei processi decisionali. In Campania, oltre a quello istituito presso il Consiglio Regionale, esistono circa 230 forum dei giovani locali, attivi a livello comunale. La costruzione, in itinere, di tale sistema parte dall’approvazione della legge regionale n. 26/2016 e dal D.D. n. 82/2018, che prevede il format procedurale per la realizzazione del Forum Comunale dei Giovani, nonché attraverso diversi avvisi pubblici rivolti direttamente a questi organi locali, formati da giovani residenti nel territorio comunale e rientranti nella fascia di età compresa tra i 16 e i 34 anni“.

Da quando Lei si è insediato i Forum locali sono notevolmente aumentati di numero. Come spiega questo successo?

Quando sono stato eletto, nel febbraio del 2016, siamo partiti da 50 forum e oggi sono diventati ben 230. Abbiamo investito molto nella realizzazione di un omogeneo modello partecipativo alla vita pubblica del nostro Paese e, nello specifico, delle Istituzioni presenti in Regione Campania. In un’epoca in cui le forme tradizionali di partecipazione alla vita pubblica sono in crisi e la disaffezione dei giovani alla cosa pubblica è ai minimi storici, i Forum possono rappresentare un luogo di sviluppo del pensiero, di confronto sui temi, ma soprattutto fanno vivere ai ragazzi una prima esperienza amministrativa e, perché no, assumono una funzione educativo-istituzionale per costruire la classe dirigente del domani. È in gioco la necessità di creare una sinergia d’intenti che vada a ridurre le diseguaglianze sociali tra i giovani attraverso una struttura centrale che tenga conto di tutti i territori – e delle istituzioni territoriali – e delle esperienze di protagonismo giovanile del nostro paese. Ed ecco, allora, che bisogna sviluppare i temi, tornare ad un’elaborazione politica che abbia come fulcro la “questione giovanile” in tutte le sue declinazioni, tanto nelle criticità, quanto nelle straordinarie opportunità ed eccellenze”.

Come si è svolta quindi in concreto finora la vostra attività?

Attraverso la metodologia del dialogo strutturato europeo – spiega Caruso – abbiamo organizzato incontri al fine di raccogliere le istanze provenienti dal mondo giovanile e rappresentarle alle istituzioni competenti, molte delle quali sono state recepite, creando effetti positivi proprio per le giovani generazioni, come i bonus per i giovani professionisti, investimenti sui trasporti e programmazione per le aree interne. Una iniziativa di rilievo risale a qualche tempo fa, quando abbiamo sviluppato un weekend di confronto e formazione con 150 giovani provenienti da tutto il territorio regionale. Il titolo dell’iniziativa era “Orizzonte Comune: Campania 2030”, e aveva l’obiettivo di creare una prospettiva comune, con diverse sfumature a seconda delle singole sensibilità, ed avere la capacità di immaginare la nostra regione tra dieci anni e quindi avviare tutta la programmazione utile e necessaria in tal senso. In sintesi, migliorarsi costa tempo, impegno, fatica e preparazione. Possiamo aggiungere che bisogna acquisire la consapevolezza di essere entrati, repentinamente e con una preparazione inadeguata, in una nuova fase storica ed avere l’ambizione di voler riscrivere le regole per un nuovo umanesimo”.

Possiamo dunque dire che il Forum si propone di avvicinare i giovani alle Istituzioni.

Certamente – dice ancora il Presidente – ma va detto, soprattutto, che in questo modo sono le Istituzioni ad avvicinarsi al mondo dei giovani, in maniera da assicurare e promuovere il loro coinvolgimento nelle decisioni che li riguardano: lo scopo è quello di entrare in contatto con gli enti territoriali (Comuni, Province, Regione), conoscerli e relazionarsi con gli stessi, apportando idee, proposte e suggerimenti. Il Forum è un organismo istituzionale di rappresentanza giovanile che ha l’obiettivo di affiancare e supportare l’amministrazione comunale nella gestione delle Politiche Giovanili. L’aspetto più importante è che, finalmente, nei Comuni in cui è stato istituito questo organo, le esigenze dei giovani sono portate all’attenzione degli amministratori locali dagli stessi giovani. Una svolta fondamentale”.

Fondamentale è stata certamente la legge regionale quadro sulle politiche giovanili…

Senza dubbio. La legge n. 26 dell’8 agosto 2016 dal tiolo significativo: “Costruire il futuro. Nuove politiche per i giovani” – punto di riferimento anche per le altre Regioni – nella sua interconnessione fortemente europeista, tocca diversi aspetti fondanti della “questione giovanile”, promuovendone il riconoscimento dei diritti, ma soprattutto aprendo gli orizzonti delle opportunità. Un risultato raggiunto soprattutto grazie all’attenzione e al sostegno che il Forum Regionale dei Giovani (all’epoca “Forum della Gioventù”) ha offerto nei confronti di questo processo, fin dalla mia elezione”.

Per quanto riguarda le aree interne in particolare, come possono mettersi in corsa anche in ottica recovery fund?

Intanto, c’è bisogno di più cooperazione nella politica. Noi abbiamo inviato delle proposte al Governo e al Presidente De Luca: ambiente e sviluppo tecnologico, a partire dalla fibra, per consentire un maggiore sviluppo dello smart working nei prossimi anni. Questi dovrebbero essere due pilastri dell’azione amministrativa. E poi bisogna investire su lavoro, costruzione di un senso di comunità e cultura, intesa pure come formazione e consapevolezza degli strumenti a disposizione dei cittadini”.

Quali priorità sono all’attenzione del Forum dei Giovani?

Tematiche a noi particolarmente care sono state quella della riqualificazione urbana e, appunto, la riflessione sulle ‘Aree Interne’. È proprio su questo punto che abbiamo sviluppato l’iniziativa dei Master Universitari di II livello dal titolo: “Laboratori giovani delle aree interne e delle aree strategiche”, in collaborazione con diverse unità interdipartimentali dell’Università di Salerno e il Dipartimento di Architettura dell’Università di Napoli, volti a porre attenzione al fenomeno dello spopolamento e dell’alto tasso di disoccupazione in queste aree geografiche e, allo stesso tempo, a far sviluppare proposte valide al legislatore per l’implementazione della progettazione, della cooperazione progettuale e della promozione turistica. L’attività dei Master si è configurata complessivamente come un’azione pilota, utilizzando la formazione e la conoscenza come occasione biunivoca per la crescita professionale dei giovani e per la costruzione di progetti e visioni di sviluppi territoriali possibili per e con gli enti locali. Il progetto formativo proposto, in sinergia con la visione strategica regionale, ha messo in atto numerosi percorsi di ricerca sul tema dei processi di riattivazione dei comuni coinvolti nei laboratori, grazie anche al coinvolgimento di competenze specialistiche di carattere interdisciplinare. Proprio nell’ambito del Master “ArInt”, svoltosi a Matera, nella cornice dell’evento internazionale “Matera Capitale Europea della cultura 2019”, il Forum Regionale dei Giovani della Campania ha sottoscritto la “Carta delle Università per le Aree Interne”, insieme a tutti gli altri atenei coinvolti. Abbiamo sviluppato ulteriori azioni condivise con i giovani della nostra regione su diverse tematiche: Street Art, Festa Europea della Musica, Festa dei Popoli, Sannio Falanghina Città Europea, Campania Youth Empowered, eventi sportivi con finalità integrativa, treni didattici di promozione del territorio, campagna di sensibilizzazione alle tematiche ambientali, dieta mediterranea, turismo e percorsi di cittadinanza, mobilità comunitaria ed internazionale e tante altre azioni volte a far emergere un protagonismo giovanile. Abbiamo avuto, inoltre, l’onore di essere parte attiva nella promozione delle Universiadi 2019 di Napoli, evento di portata internazionale che ha visto protagonista la nostra regione; e, ancora, occupazione, formazione, pari opportunità, fondi europei, politiche giovanili”.

Informazione e territorio sono poi punti fissi che hanno accompagnato la sua Presidenza.

Abbiamo strutturato, in ogni piano delle attività, una comunicazione ad hoc soprattutto sui canali social, “InForumAzione”, per la massima conoscenza dell’organismo, nonché delle opportunità che di volta in volta si presentavano. Abbiamo poi creato delle commissioni speciali all’interno dell’Assemblea del forum, divise per rappresentanze dei delegati per provincia, con il compito di portare avanti azioni ed attività sui rispettivi territori”.

Rivitalizzarne il sistema a livello regionale è stata poi una priorità sua e di altri componenti del gruppo dirigente fin dal primo giorno.

Abbiamo scommesso molto, in una fase storica condita dall’antipolitica e dall’apatia generale, su un sistema pubblico di partecipazione e rappresentanza giovanile. A tal riguardo, mi preme sottolineare il rapporto collaborativo generale con l’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale e le diverse audizioni in commissione che si sono sviluppate ogni qual volta l’oggetto della discussione fossero le politiche giovanili. Mi preme, sempre nel rapporto di riconoscenza Inter-istituzionale, sottolineare l’impegno e le priorità date dalla gestione del Presidente De Luca alle giovani generazioni: basti citare il Piano per il Lavoro, l’iniziativa Scuola Viva, il trasporto gratuito per gli studenti e molto altro. Tutto ciò rappresenta una palestra delle Istituzioni”.

Nel ricco calendario del Forum, spicca senza dubbio quello del 30 giugno dello scorso anno, ossia l’evento di lancio del progetto “CHOOS-EU: l’Europa di e per i giovani”.

L’iniziativa ha sensibilizzato i giovani alle opportunità europee e fornito loro gli strumenti per comunicare chiaramente l’UE e il suo funzionamento. Durante il percorso, è stato creato un vademecum/manuale da portare nelle scuole ed enti aggregativi per promuovere e discutere dell’Europa e delle opportunità per i giovani. Il vademecum contiene buone pratiche, esercizi e modalità per parlare dell’Unione Europea ai giovani campani coinvolti, oltre a una lista di risorse legate al tema. Il progetto è stato suddiviso in tre momenti: presentazione del progetto e dialogo con gli attori impegnati nel campo europeo, commissione di lavoro per il vademecum e evento finale di presentazione del testo. È stata un’importante occasione per imparare e discutere sul futuro dell’Europa insieme a tanti giovani”.

Significativi, infine, sono anche i seminari tematici, spesso organizzati in collaborazione con le Università.

Grazie a questi seminari e laboratori, i giovani riscoprono la Costituzione della Repubblica Italiana. E molto interessante è anche l’Osservatorio sulla violenza di genere. Ci sarà bisogno – – di rispolverare il legame, fortemente osmotico e rivoluzionario, che lanciò Adriano Olivetti: lavoro-comunità-cultura, comprendendo la necessità di realizzare un’economia che si faccia carico di obiettivi di promozione umana. Un’economia che vada oltre quella del profitto come misura di tutte le cose. Una palestra delle Istituzioni. E allora bisogna partire – necessariamente – proprio dalle giovani generazioni, coinvolgendole in un processo di metamorfosi nel contesto, attraverso l’acquisizione di un protagonismo nella storia presente. Essere giovani significa avere idee e stimoli innovatori in grado di migliorare e far crescere le singole realtà, che forse sono troppo spesso gestite da chi non conosce le loro reali esigenze. I giovani, le migliori menti delle nostre scuole e università, le imprese, le lavoratrici e i lavoratori, insomma tutti devono sentire che è in atto un autentico sforzo di cambiamento e tutti devono sentirsi partecipi in prima persona di questo processo. Abbiamo di fronte un’occasione più unica che rara, non possiamo sprecarla. Lo dobbiamo a chi sarà giovane dopo di noi; bisognerebbe cogliere l’opportunità del domani, programmare, riponendo alla base della discussione principi semplici che abbiano la capacità di dare una visione d’insieme, anche complessa, alle politiche per il territorio regionale”.

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