Editoriale2025, un quarto di secolo: Cittadini del nuovo mondo

2025, un quarto di secolo: Cittadini del nuovo mondo

di Annapaola Voto 

Il 2025 chiude il primo quarto del nuovo secolo di cui la mia generazione fa parte pur dovendo molto al Novecento che ci ha formati. Progressi tecnologici, tensioni geopolitiche e crisi finanziarie hanno cambiato radicalmente il lavoro, l’economia, la società. Siamo dentro processi globali, solo qualche decennio fa era inimmaginabile che le nostre azioni – parlo di azioni di intervento pubblico – potessero essere così fortemente influenzate da accadimenti che non ricadono nel perimetro dei processi che si governano. Le tecnologie digitali sono state una vera e propria rivoluzione trasversale. Ben presto ci siamo resi conto che la transizione digitale non era solo una questione di nuovo strumento tecnologico che veniva a sostituirsi agli “attrezzi” precedenti, ma una cultura nuova della società, delle relazioni interpersonali e dei rapporti di cittadinanza. Sono emersi problemi, ci sono stati intoppi, la Storia del resto non è mai lineare, è accaduto l’inimmaginabile con una pandemia globale, ci siamo accorti che l’ambiente non era altro dalle nostre vite e ci siamo dati degli obiettivi. Se questo è il contesto di questo primo quarto di secolo, non spetta a chi ha un ruolo di supporto all’azione amministrativa del decisore pubblico – è il caso di IFEL Campania – intervenire su dinamiche correttive, misure compensative, riequilibrio degli obiettivi. Pur rimanendo due piani concettuali distinti, l’attività di scelta dei fini e l’attività di scelta dei mezzi sono però un continuum. Ho cercato, in questi primi due anni di direzione alla guida della Fondazione, nel processo di attuazione delle policies, di dare valore funzionale all’osmosi tra l’idea (politica) che è alla base della programmazione della spesa delle risorse comunitarie e il supporto (amministrativo) per l’attuazione di quell’idea.

L’autonomia e la professionalità garantite dalla Fondazione non sono mai state sprovviste della consapevolezza di una responsabilità sociale che, sotto il mio mandato, si è concretata anche con nuove forme di assistenza tecnica a supporto degli enti che a noi si affidano per il raggiungimento dei loro obiettivi, a iniziare dalla Regione Campania. A dicembre scorso, in occasione della consueta riunione di fine anno che abbiamo svolto nel bellissimo circolo Posillipo di Napoli (una delle più belle riunioni che io ricordi da quando sono alla guida di IFEL per la partecipazione straordinaria di tutti i consulenti, la rete viva delle attività della Fondazione) ho avuto modo di fare il punto sulle attività svolte (vi rimando al sito di IFEL Campania per una esauriente e puntuale lettura) sottolineando come la nuova assistenza tecnica svolta per obiettivi di tipo formativo ed educativo abbiano rappresentato l’avvio di un cammino che intendo rafforzare. Pur rimanendo l’attività di assistenza tecnica a supporto dell’autorità di gestione il “core business” della Fondazione. In questi primi due anni posso dire che abbiamo rafforzato i processi e gli strumenti di controllo economico e gestionale delle commesse e potenziato gli investimenti nelle competenze distintive di natura tecnica e organizzativa. Risultati certificati. Senza mai perdere di vista la “misurazione” dell’impatto sociale e di coesione delle nostre azioni, di cui parlavo prima, che è stata enorme, ad esempio, nel caso del progetto della Rete di facilitazione digitale del PNRR, di cui la Fondazione è soggetto sub-attuatore e che è in corso di attuazione. La crescita della Fondazione non si fermerà in questo 2025. Poliorama è una delle voci del nostro sistema di comunicazione in house sul quale le nostre attività potranno essere seguite.

Qui mi fa piacere, più che dettagliare documenti strategici, “dare conto” dei nostri progetti complessivi, che rappresentano la cornice nella quale si svolge la nostra azione quotidiana, un unicum in Italia. Continueremo, da un lato, ad essere cerniera tra la rete dei territori e la Regione, anche le nuove azioni di supporto allo sviluppo locale ne sono un esempio. Continueremo, dall’altro, a essere cerniera con l’Europa che per noi rappresenta un riferimento valoriale prima ancora che un indirizzo. In questo primo quarto di secolo la Storia si è rimessa a correre. La stessa idea di Europa sembrava in declino, ma il 2019 ce l’ha prospettata in tutta la sua impellente necessità. Come il presidente Mattarella ha più̀ volte ricordato, la storia europea vive forse la fase più̀ critica dall’avvio del processo di integrazione, richiamandoci all’importanza di un impegno comune per il futuro dell’Europa in un contesto di convivenza pacifica, di crescita economica, di sviluppo sociale e garanzia di libertà. Ho ancora ben presente le parole del Capo dello Stato all’ultima assemblea Anci alla quale la Fondazione IFEL Campania ha partecipato. Servirà molto coraggio collettivo. Ma non ci abbandonerà la speranza del tempo nuovo. Che vivremo col privilegio di costruirlo da un parallelo, quello di Napoli e della Campania, che rappresenta da sempre uno straordinario acceleratore di ottimismo della volontà.

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