di Maria Laura Esposito e Rosario Salvatore
Nel corso degli anni i fondi europei sono diventati il principale strumento attraverso cui assicurare, anche nei momenti più difficili, continuità ad investimenti e servizi per i cittadini. Anche quando le difficoltà dei bilanci nazionali hanno imposto riduzione dei trasferimenti (tagli che hanno colpito in maniera massiccia soprattutto le regioni del Mezzogiorno) gli enti locali hanno sempre potuto contare sulle risorse che l’Europa ha continuato a mettere a disposizione. Per questo è stato, e continua a essere, importante saper programmare bene quelle risorse, non solo, ma anche saperle spendere al meglio e nell’interesse dei cittadini. Purtroppo, soprattutto in un clima di generale scetticismo nei confronti dell’Europa e dei suoi valori, usare bene le risorse non è più sufficiente, se non si comunica e non lo si mostra con efficacia. Per questo ci sembra importante rivendicare come, anche in un 2020 segnato da un quadro generale complicato, l’attività dell’intera macchina amministrativa regionale è riuscita ad assicurare il regolare svolgimento di tutte le procedure necessarie all’avanzamento del Programma Operativo 2014-20. Non da ultimo chiudendo con la Commissione Europea un’importante riprogrammazione che, sulla base delle modifiche ai regolamenti introdotte in sede UE, ha consentito il rapido utilizzo dei fondi europei per contrastare la grave crisi socioeconomica e sanitaria e dare un sostegno concreto ai cittadini campani.
Il Comitato di Sorveglianza (CdS) del PO-FESR è la principale sede di confronto che riunisce tutti i soggetti coinvolti nella gestione e nell’attuazione di un Programma – a cominciare da Commissione Europea e Agenzia per la Coesione Territoriale – e i rappresentanti del partenariato di riferimento, con l’obiettivo di valutare l’avanzamento del Programma e i progressi compiuti nel raggiungimento degli obiettivi prefissati. Nella relazione introduttiva, l’Autorità di Gestione del PO-FESR ha evidenziato come, a fronte di una programmazione pari al 100% delle risorse disponibili, la certificazione delle spese si sia attestata al 36% del programmato, dato in linea con il programma di spesa concordato con la Commissione. Infatti la Campania, con una spesa certificata di 1,4 miliardi, ha raggiunto in anticipo il target N+3 fissato da regolamento al 31/12/2020.
Lo stato di avanzamento del POR Campania FESR 2014-2020
L’attuazione del programma fa registrare performance differenziate a seconda dei singoli assi. Più nel dettaglio, l’asse 4 (energia sostenibile) si attesta al 56%, mentre l’asse 6 (Tutela e valorizzazione del patrimonio naturale e culturale) al 39%. Migliorano, per converso, le performance sui settori su cui ha inciso la riprogrammazione: asse 3 (Competitività del sistema produttivo, 41%) e asse 9 (Infrastrutture per il sistema regionale dell’istruzione, 45%), per i quali, la rapidità di attuazione delle misure programmate – in particolare l’erogazione di bonus ad imprese e famiglie – ha consentito la rapida certificazione di parte delle risorse investite, garantendo il rientro delle quote anticipate. In linea con la media del programma, invece, gli assi 7 (trasporti), 8 (inclusione sociale), e l’asse 11 (assistenza tecnica). Si attestano ad una percentuale di attuazione del 27% l’asse 1 (ricerca ed innovazione), 2 (agenda digitale) e 5 (Prevenzione rischi naturali e antropici). Ultimo in rapporto alla certificazione è l’asse 10 (sviluppo urbano sostenibile) che, tuttavia, sconta il ritardo accumulato in fase di avvio dei programmi e dipeso dalla complessità di condivisione con gli attori territoriali, ma per il quale, stando anche ai dati emersi nel confronto con i responsabili regionali, si segnala una importante accelerazione e un recupero dei tempi in fase attuativa, fase che per 14 città si può dire finalmente avviata.
Il Comitato di sorveglianza ha affrontato anche il tema dell’attuazione dei Grandi Progetti, pesante eredità del ciclo 2007-13. Dai documenti è emerso che, nella maggioranza dei casi, i Grandi Progetti si avviano alla conclusione, in particolare quelli inerenti i temi ambientali (Bandiera blu, Regi lagni, Corpi idrici della provincia di Salerno). Persistono ritardi per quanto riguarda il Centro Storico di Napoli – Valorizzazione del sito UNESCO, per lo più derivanti dalla complessa struttura degli interventi: il progetto è articolato in 29 interventi frazionati, ciascuno con una propria procedura di gara. In questo caso, la lentezza di attuazione registrata impone una riflessione sulla effettiva capacità di attuazione nei tempi previsti dal Programma. Anche il Grande Progetto Banda Ultra Larga, intervento strategico nato nell’attuale ciclo di programmazione sconta ritardi di attuazione che i cronoprogrammi aggiornati presentati dal soggetto attuatore dichiarano superabili e quindi prospettano comunque il completamento dell’intervento entro i termini consentiti dal programma.
I rappresentati della Commissione e del Governo hanno espresso apprezzamento per il complessivo lavoro svolto, senza il quale sarebbe stato impossibile raggiungere in anticipo il target di spesa. In particolare, è stata sottolineata la capacità di reazione dimostrata nell’affrontare la crisi socioeconomica e sanitaria derivante dalla pandemia, nonché la celerità nel mobilitare e utilizzare i fondi europei, anticipando scelte e immaginando soluzioni che, successivamente, sono state adottate anche in altri contesti. Capacità che si è tradotta, anzitutto, nelle attività di riprogrammazione delle risorse che, grazie al placet ottenuto in sede europea, si è rapidamente tradotta nella concessione di bonus per PMI, professionisti e in aiuti alle famiglie, tra i quali quelli per l’acquisto di attrezzature informatiche per la DAD.
Da un punto di vista più squisitamente tecnico, nonostante le mutate regole sul cofinanziamento proposte dalla Commissione hanno consentito di imputare alla quota UE (l’unica sottoposta al target) tutte le somme certificate da luglio, resta da sottolineare che il target è stato già superato di oltre 50 milioni di euro e che è prevista un’ulteriore “battuta” di certificazione grazie alla quale sarà possibile registrare un dato ancora migliore. L’impegno profuso, in un anno sicuramente difficile e particolare, consentirà alla Regione Campania, entro il termine del 31 dicembre 2020, di incrementare ulteriormente la percentuale di attuazione, consegnando agli ultimi anni della programmazione 2014-20 un programma, non solo in linea con le aspettative comunitarie, ma ben avviato sia verso la chiusura di tutte le operazioni strategiche, che verso il completo assorbimento delle risorse a disposizione. Il conseguimento del target, un mese prima della data prevista, rappresenta un passo in avanti per una Regione complessa come la nostra, che gestisce un pacchetto di risorse comunitarie notevole e, di conseguenza, ha obiettivi altrettanto alti da raggiungere. Allo stesso tempo, è un monito a continuare a lavorare nella direzione giusta, rafforzando le buone pratiche e continuando a correggere errori e tare del passato.